Chiunque sia stato a suggerire a Luigi Di Maio il nome per la sua nuova formazione politica avrà probabilmente scarsa se non nulla conoscenza delle regole del naming e del marketing politico. Le avesse avute, sicuramente avrebbe sconsigliato vivamente al ministro degli Esteri di battezzare così la propria creatura politica. Perché? Sembra che il nome finora non abbia portato bene a chi l’ha utilizzato. E non sono stati in pochi.
Insieme per il futuro figura quattro volte tra le liste presentate alle elezioni amministrative di quest’anno
La conferma arriva da Gabriele Maestri, massimo esperto di simboli elettorali e marchi di partito in Italia, che in una articolata disamina sul suo sito I simboli della discordia, scrive: «Insieme per il futuro figura quattro volte tra le liste presentate alle elezioni amministrative di quest’anno: sulle schede è stato trovato a Castiglione Messer Marino (Ch), con nonno e nipotino davanti al paese; San Marco dei Cavoti (Bn), con una veduta del paese in bianco e nero stretta tra due mani gialle e blu; Visciano (Na), con un girotondo di persone arcobaleno al centro e una corona gialla intorno; Torella del Sannio (Cb); stesso girotondo, tra due pecette biancoverdi sfumate, anche se qui il nome ha i puntini di sospensione (Insieme per… il futuro). Completano il quadro dei nomi visti sulle schede quest’anno due nomi decisamente simili: Insieme per un futuro visto a Bagnara Calabra (Rc) e Insieme verso il futuro, comparso invece tra le liste presentate ad Arena, sempre in Calabria, ma stavolta in provincia di Vibo Valentia».
«In tutto», prosegue Maestri, «senza contare le versioni molto simili (per non parlare di altre combinazioni non troppo distanti nel significato: Per il futuro, Uniti verso il futuro, Futuro insieme…), solo negli ultimi quattro anni (compreso il 2022) di liste denominate “Insieme per il futuro” se ne contano ben 50: ovviamente il 2019 fa la parte del leone, essendo l’anno con il turno più nutrito di elezioni amministrative.
La prima volta di Insieme per il futuro su una lista elettorale è stato Guardiaregia, in provincia di Campobasso, nel 2016 (8 voti), a Torella del Sannio nel 2017 (zero voti), a Ripabottoni nel 2018 (ancora zero voti; lo stesso emblema è apparso anche a Cesara – Vco – dove invece ha vinto bene), a San Giovanni in Galdo nel 2019 (un solo voto, mentre una lista con lo stesso nome ma altro simbolo ha corso a Castelverrino, in provincia di Isernia, ottenendo 2 voti), a Casalciprano nel 2020 (2 voti); è poi rispuntato a Guardiaregia nel 2021 e – come detto – a Torella del Sannio quest’anno, in entrambi i casi senza racimolare nemmeno un voto.