Anche l’Eurovision. No, non sono un fanatico dell’Eurovision, di cui non mi fregava prima, non mi è fregato poi quando l’hanno vinto i Maneskin e mi frega ancor meno adesso. Meno dell’Eurovision mi frega solo della Coppa Italia, che causa assoluta broccaggine a livello internazionale delle nostre squadre è diventata qualcosa di cui bullarsi tra una tifoseria e l’altra. Bei tempi quando invece ci confrontavamo sulle Champions e le coppe Uefa.
Eurovision tassello dell’assurdo periodo in cui viviamo
Derivazioni calcistiche a parte, l’Eurovision è un altro tassello dell’assurdo periodo in cui viviamo. Chissenefrega quanto è bella una canzone: doveva vincere l’Ucraina e ha vinto. Zelenksy, che sta vincendo senza mezze misure la guerra mediatica, ci ha calato un peso, e la competizione è andata così. Zelensky vince ovunque, sui media, e Putin perde. A leggere i giornali con un po’ di attenzione pagina due tre e quattro c’è scritto che l’Ucraina si è ripresa questa città, ha ammazzato mille milioni di russi e che l’offensiva dello zar è in stallo. A pagina cinque sei e sette invece c’è scritto che Putin usa armi devastanti, che ha distrutto interi villaggi e città, e che è brutale. Il lettore non riesce a capire se l’Ucraina stia vincendo e dunque Putin è in ritirata, oppure se Putin è fermo sul campo e l’Ucraina stia cercando di resistere in una guerra che ormai è di posizione. Ricordatevi della pandemia: quando l’informazione dà notizie così contrastanti alla fine la gente non crede più a niente. Stiamo ripetendo l’errore.
Il popolo legge, il popolo ricorda, e il popolo sceglie di non credere più a niente
Anche come italiani, anche come europei stiamo ripetendo gli errori fatti durante il Covid. Tutti si sono fatti un giretto a Bucha, tutti hanno deciso di andare in Ucraina. Sanzioni sanzioni sanzioni! Poi però si scopre che la Russia sta venendo pagata in rubli, e infatti l’argomento sparisce dai giornali (in fondo è l’arma più forte in mano all’Europa, lo stop alla valuta euro, e infatti non la si sta usando). Poi però si scopre che appena si propongono sanzioni davvero efficaci (chissenefrega se non arriva il legno di betulla, il tema sono i prodotti fossili e minerari) l’Unione Europea si squaglia e finisce per pensare all’Eurovision prima di tutto.
E’ proprio vero che i governanti pensano che la soglia di attenzione del popolo sia più o meno di tre giorni, per qualunque cosa. Il problema è che non è così. Il popolo legge, il popolo ricorda, e il popolo sceglie di non credere più a niente. Non è un bene.