C’è un grande equivoco nel campo della sanità. La tesi imperante è che ci sono i privati brutti e cattivi che si rubano i soldi che invece si potrebbero destinare al santificato settore pubblico. La motivazione è semplice: quando chiedi una visita nel settore privato la puoi fare il giorno dopo mentre nel settore pubblico devi aspettare sei mesi. Ma perché? Il motivo è semplice. I privati riescono ad erogare molte più visite di quelle che fanno. Una parte di queste visite vengono “opzionate” e poi pagate dallo Stato, tramite quello che si chiama “privato convenzionato”. In pratica lo Stato dice: qui ci sono 10 milioni di euro per fare un tot di prestazioni in questo campo. E quando finiscono quei 10 milioni? Quando finiscono quei 10 milioni bisogna aspettare l’anno dopo, e da qui si spiega l’attesa di 6 mesi. Se lo Stato invece di mettere 10 milioni ne mette 100, il privato ne eroga 10 volte tanto. Questo è il sistema. E questo è il motivo perché nel privato si trova subito posto e nel pubblico no.
Cosa succede quando lo Stato finisce le risorse per il sistema sanitario
C’è poi una seconda riflessione che non viene mai fatta. Perché esiste il privato convenzionato? Perché la sanità non è solo statale? In fondo, quando è stato creato il SSN, era tutto completamente statale, come dice il nome. Esiste il privato convenzionato perché a un certo punto ci si è resi conto che il settore pubblico non riusciva ad erogare la corretta qualità e il corretto numero di prestazioni. Gli ospedali erano mediamente fatiscenti e mediamente lontani dall’eccellenza. Perché? Perché il settore pubblico è poco efficiente, e questo lo si vede più o meno in ogni campo. Così lo Stato decise di tenere una grossa parte della sanità completamente pubblica, ma di iniziare una parte di sanità convenzionata a supporto del SSN. Questa è la verità. Dunque, quando bisogna aspettare sei mesi per una visita, non è perché il privato non vuole erogarla. La vuole erogare eccome, anche perché ci incasserebbe su il contributo statale. Il problema è che lo Stato ha finito i soldi, e quindi quella prestazione non è disponibile con il Servizio Sanitario Nazionale.