Difficile non scivolare in un caso come quello – tragico, assurdo – dell‘omicidio di Giulia perpetrato da Filippo. Si rischia sempre di passare per difensori dell’assassino e del sistema valoriale che si porta dietro. Un sistema per il quale l’uomo può fare della donna ciò che vuole, può aggredirla, violentarla, ucciderla, ed essere comunque impunito. Però, a rischio scivolone, qualcosa vorrei dirla. La prima riguarda il papà di Filippo. Che in un primo tempo, finché non si sono viste le violenze in video, ha difeso il figlio. E’ una cosa molto umana. Poi ha fatto di tutto per far capire da che parte sta: ha detto che preferiva che il figlio fosse morto, ha sfilato in fondo al corteo in solidarietà alla famiglia di Giulia. Insomma, ha fatto tutto quello che umanamente è possibile per mostrare che no, non sta giustificando il figlio. Anche se quello è pur sempre suo figlio, e immagino la morte che ha nel cuore. Sui social è stato crocifisso per una dichiarazione rilasciata a caldo, che non poteva che essere di difesa. Come al solito il modo giusto per comportarsi è immedesimarsi: voi che cosa avreste fatto?
La responsabilità è sempre personale: il nostro compito di genitori è educare
La seconda cosa riguarda noi uomini. Per chi è padre di una figlia femmina, come me, è assai semplice educare l’altro figlio – il maschio. Il principio è provare a immaginare come si vorrebbe che un uomo trattasse una donna che è tua figlia, e comportarsi di conseguenza. Dopodiché ovviamente noi genitori sbagliamo e sbaglieremo sempre. Perché siamo umani, e perché siamo figli di un’epoca diversa, nella quale era ammessa l’omofobia (anche nei film comici), il razzismo (anche negli spot), e una diffusa misoginia. Siamo la prima generazione di uomini che stanno provando però ad affrontare il problema, ma sempre con troppo poco coraggio rispetto a quello che sarebbe necessario. Perché un problema esiste. Ma una cosa vorrei dirla. Non è colpa nostra se lui ha ammazzato lei. Non è colpa di tutti gli uomini, è colpa solo sua. La responsabilità è sempre personale, lo dice la legge e lo dice la logica. La nostra responsabilità, da genitori, è di educare i figli al rispetto. E’ già grande come carico, anche senza prenderci il peso di tutti i piccoli e insignificanti e pericolosissimi misogini del mondo.