Ci si occupa sempre di qualcosa di diverso, di qualcosa di meno interessante. Di qualcosa di irrilevante. Scegliamo scientemente di disinteressarci di quello che davvero ci riguarda per pensare alle scemenze. Stiamo là a seguire i travagli di Harry, che saranno pure fatti suoi, e non ci occupiamo del fatto che lo Stato centrale – ovvero il Governo – ovvero quello che noi votiamo volta dopo volta (in modo anche abbastanza entusiasta, delle volte), non ha ancora risolto a tre anni dalla pandemia il problema gravissimo dei medici di base.
Lo scaricabarile è lo sport nazionale
Che sono dei liberi professionisti (LIBERI PROFESSIONISTI = FANNO QUEL CHE VOGLIONO) che devono garantire allo Stato solo 15 ore di lavoro settimanali. Roba che una persona normale le fa in due giorni, e senza troppo sudare. Poi ovviamente, visto che lo scaricabarile è lo sport nazionale, lo Stato che non prende decisioni di nessun tipo dice che è colpa delle Regioni. E le Regioni che è dello Stato, e così il minuetto ricomincia.
L’emergenza farmaci: tutta colpa della guerra?
Ora c’è un’altra emergenza di cui non parla nessuno: ci sono medicinali che tutti noi usiamo, quando più quando meno, che sui banchi delle farmacie non si trovano. Moment, Neo Borocillina, Nurofen. Addirittura la Tachipirina, che te la prescrivono per ogni cosa. Dicono che è tutta colpa della guerra in Ucraina. E perché non siamo corsi ai ripari prima? Ma siamo impazziti? Il ministro Schillaci ha ordinato un’inchiesta, ma possibile mai che l’Italia è il posto delle inchieste del giorno dopo e non delle decisioni del giorno prima, ovvero quando dovrebbero essere prese?
E’ un po’ colpa nostra
Io una teoria su questo ce l’ho. E’ un po’ colpa nostra. Perché quando non troviamo la tachipirina in farmacia, e il farmacista ci dice che è un problema che si sta verificando, invece di fare un post su Facebook su quanto è scandaloso che Totti si sia fatto le vacanze con Noemi, o sul colore della sciarpa della moglie del calciatore del Milan (sto inventando), dovremmo incazzarci e indignarci perché non abbiamo trovato quel che ci serve, e perché la politica non ci ha pensato per tempo.