Mentre Mario Draghi consegna le sue dimissioni al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nei partiti è cominciata la gara a scaricare le responsabilità dello sfascio sugli avversari. Siamo già in campagna elettorale. E se Enrico Letta e il Pd se la prendono con i Cinque Stelle e il centrodestra, dalla coalizione composta da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia non risparmiano bordate ai dem, nonostante le voci più insistenti per il Draghi-bis siano arrivate nelle scorse ore proprio dal Nazareno. Il Carroccio di Salvini – che ieri in Senato non ha votato la “risoluzione Casini” sul prosieguo del governo Draghi – aveva presentato un proprio documento in cui, insieme a Forza Italia, chiedeva un nuovo patto per portare a termine la legislatura, ma con una condizione: senza la presenza dei Cinque Stelle di Conte. Anche una scissione del M5s sarebbe andata bene al centrodestra, almeno stando a sentire le parole consegnate ieri a True-News.it dal deputato di Forza Italia Alessandro Cattaneo.
È partita la sfida per le prossime elezioni politiche
E’ partita la sfida per le prossime elezioni politiche che probabilmente si terranno il prossimo 2 o 9 ottobre. Lo ha detto Salvini. Lo conferma a True-News.it il deputato e coordinatore della Lega nel Lazio nonché sottosegretario all’Economia con Draghi e al Lavoro nel Conte 1, Claudio Durigon.
Durigon: “Draghi si è dimesso e ora è giusto dare la parola agli italiani”
“Draghi si è dimesso e ora è giusto dare la parola agli italiani”, esordisce il parlamentare leghista. Che addossa le colpe della crisi al M5s di Conte, certo. Ma anche al Pd di Letta. “La colpa di quello che è successo ieri è del M5s che ha aperto la crisi e del Pd che ha fatto giochetti”, le parole del deputato a True-News.it. Ma in cosa si sono sostanziati i “giochetti” del Partito Democratico? “Allora i giochetti sono cominciati quando il Pd ha iniziato a puntare su temi divisivi come lo Ius Scholae e la cannabis, ma poi sono proseguiti durante tutto lo sviluppo della crisi di governo”.
Durigon: “La responsabilità del Pd sta nel non aver voluto abbandonare il campo largo con Conte”
La responsabilità del Pd, secondo Durigon, sta nel non aver voluto abbandonare il campo largo con Conte, cercando invece di convincere fino all’ultimo minuto l’ex avvocato del popolo italiano a votare la fiducia a Draghi. “Il Pd ha continuato con i giochetti fino a ieri, cercando di annacquare un momento che poteva essere un momento utile di riflessione per rilanciare l’azione di governo, Letta ha preferito far precipitare la situazione”. Per l’ex sottosegretario “ciò che è successo ieri è stato il fallimento del Campo largo, uno di questi giochetti del Pd è stato quello di voler mantenere il Campo Largo a tutti i costi”. Quindi – prosegue Durigon – “hanno cercato di tenere dentro Conte, nonostante il M5s era chiaro che non volesse votare la fiducia, ed era inevitabile che finisse così”.
Draghi vittima del PD
La fotografia che arriva dalla Lega è quella di un “Draghi vittima del M5s e del Pd”. Evidentemente, il centrodestra di governo vedeva spiragli da Palazzo Chigi per continuare a governare senza Conte e magari grazie a una nuova scissione tra i pentastellati. Invece ora il traguardo sono le urne. E il centrodestra rivendica la sua compattezza, nonostante i problemi di Forza Italia, con la ministra Maria Stella Gelmini e Renato Brunetta che hanno lasciato il partito di Silvio Berlusconi. “Il campo largo è fallito mentre il centrodestra è sempre il centrodestra, siamo uniti e pronti a governare il Paese, anche perché governiamo insieme dappertutto in Italia e con ottimi risultati. Ora parola agli italiani”, conclude Durigon.