Finisce così la storia tra Letizia e Attilio. Shakespeare diceva che l’inferno non conosce furia di donna offesa. E aveva ragione. Perché lei aveva preso l’incarico di assessore al Welfare e di vicepresidente e – dice – gli era stato promesso di essere candidata dopo Attilio Fontana alla guida appunto della Lombardia. E’ tutta là la storia che sta agitando la regione più popolosa, più ricca e più decisiva a livello politico d’Italia.
E’ tutta là la storia che sta agitando la regione più popolosa, più ricca e più decisiva a livello politico d’Italia
In quella promessa che Fontana dice di non aver mai fatto e la Moratti di non aver visto rispettata. Così Moratti va per la sua strada, che probabilmente intersecherà quella di Calenda e del Terzo Polo. E Fontana continua per la sua, che dovrebbe portarlo a una ricandidatura. Sullo sfondo c’è altro. Nella culla della Lega c’è una Lega che sta sotto Fratelli d’Italia e che deve trovare il modo di tornare in alto, altrimenti sarà commissariata alle prossime regionali.
Nella culla di Forza Italia c’è un polo che attrae e non poco
Nella culla di Forza Italia c’è un polo che attrae e non poco, quello formato da Mariastella Gelmini & (forse) Letizia Moratti. Un problema per gli azzurri, già alle prese con le scosse telluriche di aggiustamento dopo il terremoto vero e proprio tra Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi. Ma adesso a Roma tornerà la calma: il campo di battaglia è in Lombardia. Un conflitto che il centrosinistra sembra non riuscire a sfruttare perché – guarda che strano – è impegnato in un congresso. Se non facesse ridere farebbe quasi pena.