La coerenza in politica è una brutta bestia. Spesso si taccia di incoerenza chi cambia idea, nel percorso, o nella sua vita. Ad esempio con Letizia Moratti: “Eri di destra, perché adesso sei al centro?”. In effetti però la politica non è diversa dalla vita, e anzi è una parte di essa. E il mondo delle idee è mutevole. A volte uno rimane della propria idea ma tutto intorno lo scenario cambia. Esempio stupido: un uomo della destra pre-fascista (la destra esiste da ben prima di Mussolini, chiaramente) poteva essere rimproverato per essere passato a sinistra contro il regime? Ovviamente no.
A volte cambiare idea è necessario, ed è giusto
A volte cambiare idea è necessario, ed è giusto. A volte semplicemente la vita ti pone davanti ad esperienze che ti cambiano. Da giovane, personalmente, ero assai più forcaiolo: i corrotti vadano in carcere senza perdere troppo tempo. Poi, con gli anni, mi sono accorto che una buona parte delle inchieste vengono fatte senza la dovuta perizia, e che ci vanno di mezzo molti innocenti. E quindi? Quindi ho iniziato a prendere con le pinze quel che esce sui giornali.
E così sto facendo anche sul caso di Aboubakar Soumahoro
E così sto facendo anche sul caso di Aboubakar Soumahoro, il parlamentare che il centrosinistra ha candidato e fatto eleggere in un collegio sicuro (ovvero: non è dovuto andare a prendersi i voti). Ogni giorno che passa viene fuori una notizia nuova sul caso che lo riguarda, che è un caso brutto. Sfruttamento, cooperative con giri abbastanza sospetti, la moglie e la suocera, lui che piange su Facebook eccetera eccetera. Ora, il caso lo tocca, anche se pare che non abbia per adesso nessuna responsabilità penale. Anche con Soumahoro vale quello che si dice agli altri: è innocente finché non dimostreranno che è colpevole. Però c’è un però. Si può ammettere l’incoerenza tra idee passate e presenti e future, ma non si può ammettere – facciamo un esempio – che un fervente cattolico tradizionalista poi venga colto a tradire la moglie (ed è successo tantissime volte). Allo stesso modo non si può scoprire che il paladino dei diritti dei braccianti e degli immigrati venga poi beccato, o che venga beccata la sua famiglia, in giri poco chiari proprio con gli immigrati. Perché? Perché ben prima della condanna del Tribunale sarà la gente a notare l’incoerenza e a perdere la fiducia che è alla base del rapporto tra politico e cittadino.