Come è noto Giorgia Meloni ha tenuto il suo discorso (anzi, comprese le repliche i suoi discorsi) alla Camera, e nel secondo round oggi al Senato. E’ stato scritto di tutto, generalmente positivamente, sulle parole della premier. Bisogna diffidare dalle recensioni positive, però. I discorsi alla Camera e quello al Senato sono sempre fantastici. Non ricordo un premier che abbia fatto un brutto discorso. Dall’istante in cui diventano presidenti del consiglio lavorano a quel discorso, che è inclusivo, inattaccabile, blindato. Giudicare un premier dal primo discorso per ottenere la fiducia è stupido come giudicare un ristorante dal design del piatto vuoto.
Si possono giudicare, eccome, i discorsi dei leader delle opposizioni
Tuttavia si possono giudicare, eccome, i discorsi dei leader delle opposizioni. E in particolare oggi c’è da registrare l’incredibile tenacia di Debora Serracchiani. Tenacia nel senso che è tenace nell’andarsi a scontrare con un punto ineludibile: la prima premier donna l’ha espressa il partito più a destra di tutti. E che cosa fa la Serracchiani? Dice che la Meloni vuole la donna un passo dietro l’uomo. E la Meloni la blasta: “Mi guardi. Le pare che io stia un passo dietro gli uomini?”.
Poi c’è il discorso surreale di Giuseppe Conte
Poi c’è il discorso surreale di Giuseppe Conte. Il leader del Movimento 5 Stelle dice alla Meloni che ha fatto una opposizione morbida a Mario Draghi, e che di fatto lei continuerà il lavoro di Mario Draghi. Sì, peccato che Fratelli d’Italia sia stato l’unico partito a non entrare mai al governo negli ultimi 5 anni, e che era l’unica ma proprio l’unica opposizione a Mario Draghi, e al governo nel quale proprio Conte aveva messo i suoi ministri. Ora: gli italiani non sono proprio cretini, e se lo ricordano. Infatti, guarda un po’, hanno scelto proprio lei. L’unica che non era stata al governo. Qualcosa vorrà pur dire, no?