Negli scorsi giorni, Letizia Moratti ha lanciato una sperimentazione riguardante gli infermieri, chiamati a “offrrire supporto e supplenza per affrontare la carenza di medici di medicina generale. Una sperimentazione in corso presso alcune Asst e che sarà oggetto di valutazione”.
Subito non sono mancate le polemiche da parte di varie voci dell’opposizione secondo cui i medici non sarebbero sostituibili con gli OSS. A margine della quarta tappa del roadshow “Salute, un bene del territorio I presidi territoriali e il futuro della sanità“, promosso da Federfarma Lombardia con il supporto organizzativo di Inrete, per raccontare la recente riforma sanitaria lombarda, Moratti ha fatto chiarezza: “Non ho mai parlato – ha dichiarato a true-news.it – di una supplenza degli infermieri rispetto ai medici. Ho proposto un supporto degli infermieri, sotto la responsabilità dei medici, nei luoghi dove c’è carenza di MMG. Con la speranza che sia una fase transitoria perchè è allo studio, al Governo, una riorganizzazione dei medici di medicina generale che dovrebbero avere meno problemi nell’inserimento nel territorio”.
Moratti: “Lavoriamo con le Regioni per nuova organizzazione dei medici di base”
Guardando in prospettiva, oltre la fase emergenziale, “Regione Lombardia – prosegue Moratti – sta lavorando assieme alle altre Regioni affinchè il governo riveda l’organizzazione e consenta agli enti locali di poter avere una struttura funzionale alle esigenze dei cittadini”.
“A Lecco otto case di comunità e quattro ospedali di comunità”
Intanto, la tappa del roadshow di Lecco, è stata l’occasione per la vicepresidente di Regione Lombardia e assessore al Welfare di fare il punto sull’attuazione della rifoma nel capoluogo lombardo: “Porteremo a Lecco otto nuove case di comunità per un totale di dodici milioni di investimento e quattro ospedali di comunità per per un totale di 11 milioni di investimento. Oltre a questo porterà 7 milioni di incremento per quanto riguarda le grandi apparecchiature tecnologiche. Quindi, sono investimenti importanti che si aggiungono agli investimenti fatti, negli anni dal 2014 al 2022, er altri 22 milioni di euro. A questi fondi, si aggiungeranno anche tutti i progetti che verranno finanziati per la Regione Lombardia sulla telemedicina. La sanità territoriale, quindi, si rafforzerà con una organizzazione che prevede anche un cambio di modalità con la quale la sanità verrà erogata. Vale a dire ci sarà una presa in carico non solo della malattia ma della persona, con un’équipe multidisciplinare che avrà come obiettivo nelle case di comunità proprio quello di indirizzare, orientare e curare. In stretta collaborazione con medici specialisti, medici di famiglia, farmacie di servizi e con i sindaci per l’integrazione con le politiche sociali”.