Che cosa c’è di strano in un ministro che visita uno stabilimento di eccellenza? Niente. Ci sono state polemiche quando lo ha fatto Bersani, o Prodi, o Berlusconi, o Renzi? Assolutamente no. E’ dalla notte dei tempi che i politici visitano le aziende, che si fanno una foto che un tempo veniva appesa nella stanza dell’amministratore delegato (e che adesso invece finisce sui social). La domanda – in questi giorni in cui impazza il caso Rummo – è perché dovrebbe essere strano se a visitare uno stabilimento ci va Matteo Salvini, che fino a caso contrario è il vicepremier. Vi piace Salvini? No? E che cosa c’entra la pasta? Perché mai il signor Rummo avrebbe dovuto dire di no proprio a Salvini, posto che probabilmente in molti avranno visitato il suo stabilimento, non è dato saperlo.
Forse addossare a Salvini tutti i mali del mondo è un po’ eccessivo…
Tutta questa vicenda mi fa venire in mente che si parla tanto di odio online. Di hater. Ci sono hater di singole persone, ed hater di intere categorie (tutti i politici, tutti i giornalisti, tutti gli avvocati, tutti i medici). Poi però ci sono quelli che cianciano di parole ostili. Di maleducazione web. E contemporaneamente scherzano sul fatto che Matteo Salvini porti jella al Milan, alla nazionale, ai cantanti in gara a Sanremo. Contemporaneamente invocano il boicottaggio contro la Rummo non perché la Rummo stia inquinando un fiume, o sfruttando i bambini, ma perché ha ospitato il vicepremier del Paese in cui è nata e produce. Parliamoci chiaro: Matteo Salvini avrà anche tanti difetti. Ma forse addossargli tutti i mali del mondo è un po’ eccessivo pure per lui.