La storia ha del paranormale. Tra il 29 e il 30 aprile 2022 un volo di Ita Airways parte da New York e vola verso Fiumicino. Nei pressi di Marsiglia non dà segnali al centro radar. Non è qualcosa che si prende sotto gamba. La Francia, come da protocollo, ipotizza che sia un’azione terroristica (ricordate l’11 settembre? Ecco…) e fa decollare immediatamente due caccia per affiancare l’apparecchio. Che cosa scoprono dal controllo? Che semplicemente entrambi i piloti stavano dormendo. Tutti e due. Peccato che sono in due proprio perché teoricamente uno può dormire e l’altro no, ovviamente. Dietro ci sono persone, donne uomini e bambini, e non si può rischiare.
Il comandante (giustamente) licenziato e la paranormale decisione del giudice
Ita Airways che cosa fa? Quello che chiunque si aspetterebbe: licenzia il comandante. Il comandante spiega che ci sono state delle anomalie tecniche, ma Ita dice che no, era tutto regolare. L’unica cosa irregolare era che stesse dormendo quando invece doveva stare sveglio. Questo è avvenuto un anno fa. Che cosa è successo ieri, invece? Che il giudice ha deciso che il licenziamento è illegittimo, e che dunque ora Ita Airways deve pagare tutti gli stipendi arretrati e i contributi al dipendente silurato. Perché? Perché Ita lo avrebbe licenziato senza prima mandare una lettera, attendere le controdeduzioni del dipendente e infine accedere alla giusta causa. Ognuno si faccia l’opinione che vuole. Io, francamente, mi metto nei panni di un genitore con un figlio piccolo, nella fusoliera a pochi metri dai due ronfatori, più che in quelli del pilota che non ha ricevuto una lettera di contestazione prima del sacrosanto licenziamento.