Usciamo dall’ipocrisia di questa cosa delle scommesse. Ora tutti a dipingere Tonali e Fagioli come dei mostri. Perché è semplice puntare il dito su chi è famoso. Poi, intendiamoci: sono due pirla ad avere scommesso. Pirla veri, e non li sto assolvendo. Però se loro sono pirla, ci sono quelli che sono ipocriti che detesto anche di più. Quelli che puntano il dito su di loro e non si rendono conto della realtà. Ovvero che 10,3 miliardi (attenzione: miliardi! non milioni) sono il gettito fiscale, ovvero dei soldi che lo Stato incassa dai contribuenti, che arrivano dal gioco. Per dare una stima, nel bilancio dello scorso anno (quindi governo Draghi) erano stati stanziati 5 miliardi di euro per la cultura. Potremmo dire che il gioco legale finanzia tutta la cultura italiana. Con quale ipocrisia diciamo che Tonali e Fagioli sono dei mostri? Al massimo sono dei pirla. E dei pirla doppi ad aver giocato su siti di gioco illegali. L’avessero fatto su quelli legali, almeno, buona parte dei loro ricchi stipendi sarebbe tornata alla collettività. E’ di questo che mi rammarico. Per una riflessione sul gioco forse bisognerebbe concentrarsi meno su Tonali e Fagioli, e molto di più sulle migliaia di ludopatici sparsi in tutta Italia, bar dopo bar, che rovinano le loro vite già misere e quelle delle loro famiglie, che non se lo meritano.