Sorpresa! Gli influencer sono degli imprenditori, e come tutti gli imprenditori non sono né santi né missionari. Ma cercano solo di far soldi. Sorpresa! Quello che fanno non ha un valore morale ma economico. Sorpresa! Cercano di guadagnare il più possibile. Era chiaro a tutti, ma forse evidentemente non era chiaro a nessuno se ci stupiamo di quanto ha fatto Chiara Ferragni che – è bene dirlo – risulta essere non un caso isolato ma un vero e proprio pattern, uno schema, che molte aziende e molti influencer usano nei loro affari. Il problema, se di problema si può parlare, è che gli influencer hanno una parte del proprio appeal proprio dal fatto che sono “gente come noi”, gente della strada, che mangia e vive come noi, quindi gente onesta, brava gente. Ecco, in pratica una roba tipo i grillini.
Gli influencer? Sono persone. Nè belle nè brutte. Di certo non santi
Ma la “gente” non è onesta. La gente deve campare, e quando diventa famosa, sposa dinamiche commerciali anche aggressive. La gente non è composta né da santi né da missionari. Almeno le aziende sai perfettamente che cosa vogliono: se sono buone aziende, vogliono offrire un servizio o un bene di valore e guadagnarci su. Se invece sono rapaci, vogliono offrire un bene di scarso valore e guadagnarci enormemente su. E’ così. Ma apriamo gli occhi: gli influencer non hanno una caratura morale, non hanno una connotazione positiva a priori. Sono persone. E come le persone alcuni di loro fregano, rubano, mentono, provano a guadagnare il più possibile. Gli influencer possono essere brutte persone o belle persone. Ma di certo non sono santi, e neppure la mitica Chiara Ferragni lo è.