Che cosa lega maschilismo e femminismo, fascismo e antifascismo? Una cosa sola, ovviamente. Che sono concetti triti e ritriti, usurati. E chi li ha usurati? La politica, che li ha utilizzati fino a renderle parole senza senso. Eppure un senso ce l’hanno eccome. Susanna Camusso, che è stata leader donna della Cgil, in un evento ha parlato di come lei fosse stata scelta sull’onda del femminismo militante, e che in effetti il sindacato che guidava è ancora a trazione maschile. E ha criticato Giorgia Meloni, che pure ha sfondato il tetto di cristallo, ma che tiene incollate al pavimento le altre donne.
L’effetto kapò
Assistiamo quindi – secondo Camusso – a un effetto kapò, per dirla brutale, dove la donna che sopravvive tormenta le altre. Al netto del fatto che la definizione pare davvero sopra le righe: in che modo Giorgia Meloni terrebbe le altre donne inchiodate al pavimento? Perché mai sarebbe l’aguzzina delle altre donne? Il problema è però più generale. Ed è legato alle coppie di concetti che esprimevo sopra.
Maschilismo e femminismo
Maschilismo e femminismo. Non sono più modelli di vita, e neppure nomi che denotano battaglie da combattere, in un senso o nell’altro. E non lo sono per un motivo semplice: perché sono state usate da persone interessate e senza scrupoli per farsi i propri vantaggi. Prendiamo la Murgia: le sue battaglie hanno portato più alle donne o a lei stessa? Le sue battaglie le sono costate o l’hanno fatta guadagnare? Immagino la seconda, senza ombra di dubbio. Il problema è che la gente non è fessa. Capisce quando uno combatte per un ideale o combatte sfruttando un ideale. E poi abbandona tutto, quando vede la malafede.
E’ stato lo stesso discorso dell’antifascismo
E’ stato lo stesso discorso dell’antifascismo. Che è un principio fondante della nostra Repubblica, nobilissimo. Ma a forza di vedere fascisti ovunque, e di additare come fascisti avversari politici che magari neanche lo erano, che cosa è successo? Che la gente si è stufata, e non ci ha creduto più. Funziona così il deterioramento degli ideali. Che è un processo irreversibile. Come fu per la Democrazia Cristiana. Una volta rotto il patto di fiducia con gli italiani, non si è potuto più ricomporre. Perché gli elettori hanno anche molta pazienza. Ma quando poi si arrabbiano, non cambiano più idea.