La storia avrebbe del paranormale e invece è verissima. Adolfo Urso, il ministro per il Made in Italy, incontra quei grandissimi geni di Stellantis, che poi è l’ex Fiat. Stellantis dalla Fiat ha preso un bell’andazzo: chiedere sempre aiuti pubblici. Come si diceva negli anni ’70: privatizzazione degli utili e collettivizzazione delle perdite. E vabbè, fin qui scema la politica che fino ad oggi glielo ha consentito.
Stellantis come Fiat: chiede aiuti allo Stato in cambio di posti di lavoro
Ma la cosa più incredibile è che si siedono a un tavolo e semplicemente da una parte è seduto il ministro, e dunque lo Stato Italiano, dall’altra i sindacati e dall’altra… manca l’amministratore delegato. Cioè Stellantis, di fronte a un ministro, non fa sedere il suo ad, ma altri dirigenti. E già questo la dice lunga. C’è poi la questione più importante. Il ministro chiede di produrre in Italia 200mila automobili. Perché? Perché è un fan delle quattro ruote? No, perché questo vorrebbe dire garantire l’occupazione.
Una storia triste
E che cosa fa Stellantis, che come Fiat ha mangiato per anni e anni sul mercato italiano, con il supporto dello Stato italiano, con le casse integrazioni pagate dallo Stato italiano, con i prestiti garantiti dallo Stato Italiano? Che cosa fa Stellantis? Chiede più aiuti in cambio dei posti di lavoro. Chiede aiuti da parte del Governo. Sempre la solita storia. Una storia triste, che farebbe ridere se non facesse piangere.