Perché questo articolo potrebbe interessarti? La diminuzione dell’inflazione non va di pari passo con la discesa dei prezzi di alcuni dei beni più importanti per la spesa degli italiani. Il motivo è dato dallo stop ad alcuni accordi che prevedevano agevolazioni, così come anche da alcune particolari condizioni di mercato: “Anche il 2024 – dichiara una fonte del Codacons a TrueNews – sarà un anno difficile per le tasche degli italiani”.
L’inflazione sembra dare tregua, ma il 2024 per molte famiglie sarà ancora sinonimo di aumenti significativi. Il carrello della spesa risulterà ancora più pesante per le tasche degli italiani, i quali dovranno fare i conti anche con aumenti delle tariffe autostradali, dei prodotti alimentari, delle assicurazioni e delle tariffe relative alla telefonia. Il rischio è quindi quello di ritrovarsi davanti a un paradosso: a fronte di una diminuzione dell’inflazione, i prezzi dei beni con cui più si ha a che fare nella quotidianità potrebbero continuare a crescere. Ma da cosa dipende questo fattore?
Stop ai patti anti inflazione
Secondo alcuni esponenti del Codacons contattati da TrueNews, in primo luogo occorre considerare la fine nel 2024 di alcune misure attuate dal governo. A partire dal cosiddetto patto anti inflazione, l’accordo cioè tra l’esecutivo e alcuni marchi della grande distribuzione che ha permesso di calmierare i prezzi di alcuni beni presenti negli scaffali.
“A fronte di un importante aumento dei prezzi di alcuni prodotti – dichiara una fonte dell’associazione dei consumatori – come si sa il governo era intervenuto con specifici accordi per fermare la corsa al rialzo dei listini. Adesso questa misura non ci sarà più”. Così come sottolineato su IlSole24Ore, il ministro del made in Italy Adolfo Urso ha dichiarato a dicembre che l’obiettivo del cosiddetto “carrello tricolore” è stato raggiunto.
Il commento del Codacons al rialzo dei prezzi
Con lo stop agli aumenti, lo strumento inaugurato lo scorso anno non avrebbe più senso di esistere. “Questo però – ha proseguito l’esponente del Codacons contattato da TrueNews – mette a rischio proprio i progressi raggiunti con la frenata dell’inflazione: in una fase così delicata, togliere apposite misure sui prezzi potrebbe portare a nuovi rincari”.
Discorso simile vale per i prezzi del gas e dell’energia. Il governo con l’ultima manovra ha deciso di estendere solo fino al primo trimestre del 2024 il bonus per le bollette di luce e gas. Si tratta di una misura che permette di alleviare, almeno per le famiglie con un Isee fino a 15.000 Euro, i costi sostenuti per l’energia. Dal primo aprile dunque il bonus non sarà più rinnovato, anche se il passaggio al mercato libero con la fine del mercato tutelato slitterà al primo luglio: “Siamo preoccupati – ha aggiunto la fonte dell’associazione dei consumatori – per tutto quello che potrà comportare la fine del regime di tutela e la fine delle agevolazioni per le famiglie più bisognose. I costi per tutti gli italiani potrebbero rivelarsi molto più esosi”.
Dagli alimentari alle autostrade: ecco dove è previsto l’aumento dei prezzi
Ci sono poi quegli aumenti che hanno a che fare direttamente con le condizioni di mercato. Ad esempio, le poche piogge delle ultime stagioni potrebbero portare a rincari importanti dei prodotti alimentari. Con il carrello della spesa destinato a incidere sempre di più a fine mese nel bilancio delle famiglie.
“I rincari – aggiungono dalla Codacons – non sono determinati qui dall’inflazione ma da condizioni di mercato poco favorevoli. La sostanza non cambia: per gli italiani tutto questo potrebbe costituire un salasso”. Previsti rincari anche in altri settori importanti, come quello della telefonia. Le tariffe per le reti fisse e mobili sono destinate a salire, con Assoutenti che ha previsto un aumento della spesa complessiva fino a 770 milioni di Euro nell’anno appena iniziato.
Altro settore indiziato è quello autostradale: a partire dal primo gennaio, in molte arterie viaggiare costa di più. Mediamente, le tariffe che si applicano ai caselli sono aumentate nel nostro Paese del 2.3%. E così sarà almeno fino a marzo, quando poi spetterà alle società concessionarie determinare le tariffe per i mesi successivi. L’attuale aumento è figlio di un automatico adeguamento delle tariffe all’inflazione, con il fine di tutelare le società che gestiscono le autostrade. Per gli utenti, la speranza è data da una diminuzione dell’inflazione in grado di far calare i prezzi ai caselli. Oppure da un intervento del governo per calmierare le tariffe: l’aumento scattato a gennaio infatti, inciderà e non poco soprattutto tra i pendolari.
L’incognita relativa alle bollette
Lo spauracchio principale di questi anni è dato soprattutto dalle bollette. Lo scoppio della guerra in Ucraina nel 2022, la crisi legata al gas russo e ai postumi della pandemia, ha fatto lievitare a dismisura il prezzo del gas e della luce. Da qui gli interventi prima richiamati volti ad aiutare le famiglie più in difficoltà.
La diminuzione dell’inflazione osservata negli ultimi mesi è figlia anche di un rallentamento della corsa del prezzo del gas. Per il 2024 però le incognite sono tante. Le bollette degli ultimi mesi dell’anno appena trascorso sono risultate più leggere di almeno il 6%, ma il contesto internazionale preoccupa e non poco.
Le tensioni in medio oriente e i venti di guerra in altre parti del pianeta, senza contare la prosecuzione della guerra in Ucraina, potrebbero nuovamente spingere al rialzo i prezzi delle materie prime. E, con essi, l’importo delle bollette. A questo occorre aggiungere l’incognita anche sulla benzina: le tensioni nello Yemen e nel Mar Rosso, stanno spingendo in alto le quotazioni del petrolio, circostanza che potrebbe portare a un nuovo salasso per le tasche di italiani ed europei.