Perchè leggere questo articolo? Le bollette dell’acqua hanno raggiunto i 478 euro nel 2023. Registrando un aumento di spesa del 4% rispetto all’anno precedente. Emergenze idriche, tubature malconce e abitudini di consumo sbagliate e poco consapevoli hanno contribuito a rendere il servizio idrico italiano sempre più caro, con forti differenze fra regioni e città.
L’acqua, risorsa imprescindibile e in tutti sensi cara, sta diventando una spesa salatissima. Le bollette in continua ascesa gravano sempre di più sulle finanze delle famiglie italiane. L’ultimo rapporto di Cittadinanzattiva sul servizio idrico integrato, organizzazione a tutela dei diritti e della cura del bene comune fondata nel 1978, ha fotografato uno scenario allarmante. Nel 2023 gli italiani hanno pagato in media 478 euro per il consumo dell’acqua: circa il 4% in più rispetto all’anno precedente. Un ulteriore duro colpo per i consumatori, considerando che negli ultimi cinque anni il costo del servizio idrico è cresciuto del 17,7%. Le cause di questo aumento sono molteplici e vanno dall’emergenza idrica che continua a minacciare molte parti del Paese, all’inadeguatezza delle infrastrutture idriche e alle abitudini di consumo poco oculate dei cittadini.
Emergenza idrica e disparità regionali
L’Italia svetta fra i Paesi europei con il maggiore prelievo di acqua dolce per uso potabile. Nonostante ne riesca a usare solamente il 42% per colpa di un sistema idrico inefficiente e in pessime condizioni, che disperde nell’ambiente circa 3,4 miliardi di metri cubi di acqua. L’emergenza idrica nel nostro Paese è dunque realtà e avanza ogni giorno senza sosta. Costringendo sei province siciliane al razionamento dell’acqua potabile fino alla fine dell’anno per affrontare la siccità estiva.
L’indagine di Cittadinanzattiva rivela infatti anche significative disparità tra regioni e città italiane. La Toscana si conferma come una delle regioni più costose, con una spesa media annua di 732 euro. Mentre il Molise risulta essere quella meno cara, con una bolletta di soli 226 euro. Al comune di Frosinone spetta il primato per la spesa annua più elevata, pari a 867 euro. Milano e Cosenza, invece, sono tra i capoluoghi meno onerosi, con bollette intorno ai 184 euro.
Acqua, le cattive e poco consapevoli abitudini degli italiani
A influenzare ulteriormente i costi dell’acqua sono le cattive abitudini dei cittadini. Nonostante l’aumento delle tariffe, i consumatori rimangono poco consapevoli del proprio uso delle risorse idriche. Secondo i dati raccolti, gli italiani dichiarano di utilizzare solo 62 litri di acqua al giorno, ben al di sotto dei 215 litri indicati dall’Istat.
Inoltre, una parte significativa della popolazione non è a conoscenza dei bonus sociali e integrativi offerti dai comuni per far fronte al caro bollette. Quasi un italiano su tre non conosce il proprio fornitore del servizio idrico, ma ritiene la bolletta troppo alta. Circa la metà dei cittadini intervistati non beve regolarmente acqua di rubinetto e, sebbene abbia a disposizione nel proprio Comune le cosiddette Case dell’acqua, quasi il 40% afferma di non avervi mai fatto rifornimento.
Quanto piace l’acqua in bottiglia in Italia
La mancanza di consapevolezza dell’uso d’acqua si riflette, di conseguenza, nelle scelte di consumo. Con un numero considerevole di cittadini che preferisce acquistare acqua in bottiglia anziché bere quella del rubinetto, nonostante i costi aggiuntivi e il considerevole impatto ambientale. Gli italiani sono infatti i primi consumatori di acqua in bottiglia in Europa e i secondi nel mondo. Tale tendenza è alimentata, soprattutto al Sud e nelle Isole, dalla mancanza di fiducia nei controlli sulla qualità dell’acqua del rubinetto. Infatti il 45% dei cittadini interpellati ritiene più sicura e controllata quella in bottiglia, la cui spesa media mensile si attesta fra i 20-25 euro a famiglia.
A fronte delle problematiche e degli incrementi registrati, l’associazione Cittadinanzattiva evidenzia la necessità di rafforzare gli strumenti a supporto delle fasce più deboli della popolazione. Grazie anche alla nuova direttiva europea sulla Responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde, che può essere un primo importante passo per informazioni più veritiere su cui basare nuove abitudini di consumo. Ad oggi infatti diventa cruciale promuovere una maggiore educazione sui consumi idrici e incentivare comportamenti più responsabili e attenti. Solo così sarà possibile contenere i costi dell’acqua e garantire una gestione più equa e sostenibile di questa tanto cara risorsa.