Perché leggere questo articolo? Dopo quasi un secolo di storia e 250 milioni l’aeroporto di Salerno apre finalmente alle tratte commerciali.
Il primo decollo non si scorda mai. Ieri l’aeroporto di Salerno-Costa d’Amalfi diventa realtà. Il primo volo a toccare terra è stato un aereo Volotea proveniente da Nantes; il secondo, un EasyJet proveniente da Milano Malpensa. Giovedì 11 luglio è stata una giornata storica, con l’atterraggio e i primi decolli dal nuovo sito aeroportuale. Che in realtà nuovo non è, visto che ha quasi un secolo di storia alle spalle. Una storia di ritardi e incuria, che finalmente sembra essere alle spalle. Anche grazie a un investimento da oltre 250 milioni di euro.
L’aeroporto di Salerno è realtà
Il nuovo aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi ieri ha conosciuto il taglio del nastro. Alla cerimonia c’erano tutti. Dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, passando per il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Il governatore ha parlato di “giornata storica, che arriva dopo “vent’anni di balbettii e di incertezza“. L’ex sindaco di Salerno spiega che il terminal oggi esistente “andrà demolito perché, qui, verrà la struttura definitiva e le linee si sposteranno nel terminal privato che si sta completando. Poi, qui, verrà l’aeroporto definitivo, un’opera anche di bella e grande architettura contemporanea. Intanto, i voli sono partiti e non si interromperanno più“.
Il ministro Salvini sottolinea invece i benefici in termini di “posti di lavoro e ricchezza” che deriveranno dalla nuova struttura inaugurata oggi dopo tanti rinvii. L’inizio dei primi voli segna inoltre la nascita del sistema aeroportuale campano imperniato sui due scali di Napoli e Salerno e gestito da un unico soggetto, Gesac, in una logica di sistema integrato e complementare. Un sogno di tanti che diventa un segno tangibile e concreto. L’aeroporto di Salerno-Costa d’Amalfi è realtà. Nei tempi previsti, ma dopo un’infinità di tempo.
Un aeroporto con una storia lunga ma poco edificante
L’aeroporto a 20 km esiste da quasi un secolo. E’ nato nel 1926 come campo di fortuna del genio aeronautico. Fino al 2007 però stato utilizzato esclusivamente da Carabinieri e Vigili del Fuoco, dalle scuole di volo e paracadutismo e per traffico business di piccoli jet privati. Eppure, nel 1962 all’aeroporto di Salerno era atterrata la famiglia Kennedy in visita in Italia.
A partire dal 2007 partono i progetti per l’ampliamento e l’adeguamento civile dell’aeroporto di Salerno. Segue un ventennio di lungaggini e impedimenti burocratici. Ci sono voluti anni semplicemente per decidere il nome della struttura, che nel frattempo era pressoché inoperosa (nel 2018 era arrivata a ospitare solamente 143 passeggeri). Alla fine si è deciso per la dicitura “Aeroporto di Salerno – Costa d’Amalfi”. Dopo trent’anni di dispute, finalmente, la vicenda aeroportuale a Salerno sembra conclusa.
L’aeroporto di Salerno vale 600 milioni
Un’offerta inziale che prevede 20 destinazioni sparse nel mondo. Oltre a nuovi scenari nell’ottica di un sistema aeroportuale in Campania che per la prima volta va oltre Napoli. Venti le mete coperte di cui 6 di nazionali (Catania, Cagliari, Milano Bergamo, Milano Malpensa, Torino e Verona), 7 internazionali (Basilea, Berlino, Ginevra, Malta, Nantes, Londra Gatwick e Londra Stansted) e 7 sul segmento charter (Corfù, Djerba, Monastir, Podgorica, Rodi, Sharm el-Sheikh e Zante). Il piano di sviluppo consiste in un complesso gruppo di investimenti articolati in diverse fasi tra loro correlate per un importo complessivo, fino al 2043, di circa 254 milioni di euro di cui 134 milioni finanziati con fondi pubblici. Il presidente della commissione regionale Trasporti, Luca Cascone, assicura che “vedremo una crescita mese dopo mese» e ricorda che «tutto l’insieme delle infrastrutture vale 600 milioni di euro, tra aeroporto e collegamenti esterni”.