Perché leggere questo articolo? La famiglia Agnelli al braccio di ferro dopo la battaglia legale di Margherita contro gli Elkann. Risulta difficile pensare a una madre che cerca di demolire i figli. Il mito d’intoccabilità della famiglia si sgretola?
Fratelli coltelli contro la madre, e viceversa, o per riassumere in un concetto “Agnelli coltelli”: con questo gioco di parole si può riassumere la querelle che da settimane sta tenendo banco nella Real Casa patrona di Exor e a lungo portabandiera dell’auto italiana.
Una vera e propria casata che si pensa, a suo modo, nobiliare con ritualità, atteggiamenti, cortigianerie e intrighi. Nella House of Agnelli il nuovo capitolo è rappresentato dalla guerra legale di Margherita Agnelli, figlia dell’Avvocato Gianni Agnelli, contro i figli John, Lapo e Ginevra Elkann. “Tutte le famiglie felici sono uguali, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo”, scriveva Lev Tolstoj in Anna Karenina. Ma gli Agnelli-Elkann sembrano voler fare gli straordinari.
Margherita Agnelli contro i suoi stessi figli. Ed è un problema
Prendendo una posizione netta, però, si può dire certamente che chi da questa situazione non esce certamente bene è Margherita. La quale dopo una vita trascorsa a lungo lontana dai riflettori è assurta all’onore delle cronache solo ed esclusivamente per il braccio di ferro per l’eredità. Arrivando a colpire duramente i suoi stessi figli che le avrebbero tessuto inganni sostanziali per escluderla dagli assi di potere della famiglia. Un’accusa dura: su queste colonne non siamo mai teneri con Exor e con John Elkann in particolare, ma va riconosciuto all’erede dell’Avvocato di aver contribuito a tirare nei fatti fuori dalle secche un sistema che vedeva la Fiat in stato pre-fallimentare alla morte dell’Avvocato.
Nel 2004, Margherita Agnelli ha deciso di monetizzare la sua parte dell’eredità dopo la morte dell’Avvocato, salvo poi cercare di beneficiare di un accrescimento patrimoniale ulteriore derivante dal successo del piano di rilancio della Fiat a cui non ha minimamente partecipato. In particolare, ha avviato una serie di iniziative legali in Italia e all’estero con l’obiettivo di disconoscere sia le chiare volontà di suo padre Giovanni Agnelli e di sua madre Marella Caracciolo, sia gli stessi accordi sottoscritti da lei stessa con la madre Marella nel 2004.
Margherita va a testa bassa contro la sua stessa progenie, violando un costume sociale, una storia famigliare fatta di tentativi di ricuciture tra opposti e, soprattutto, la regola aurea di ogni Real Casa: lavare i panni sporchi in famiglia. E questa è la questione cruciale: in nome della sua crociata personale Margherita Agnelli sta demolendo il consunto mito della sua famiglia. Sparando a zero sui figli. Ma in un certo senso anche contro i genitori.
La contesa legale
La fase calda di questa lunga querelle nasce con la morte di Marella Caracciolo nel 2019. Margherita Agnelli ha tentato a più riprese di forzare una revisione dell’eredità della famiglia mettendo in discussione, di fatto, la trasparenza della gestione finanziaria dell’impero di famiglia. A far scalpore, nelle scorse settimane, è stato il passaggio della partita dai tribunali svizzeri, dove si è combattuta, fino a Torino.
Nel mirino della procura torinese è la “cassaforte” di famiglia. Margherita punta all’ampia rete di fiduciarie che custodirebbero il cuore di un patrimonio offshore di grande valore. Una serie di gstudi dei professionisti sono considerati i veri custodi dei segreti e forse anche dei «beni» dell’eredità Agnelli. Per questo motivo, i pm sono andati a cercare documenti alla Simon fiduciaria, che ha incorporato la Nomen fiduciaria, e dal 2015 è sottoposta al controllo della banca privata Ersel.
Altre fiduciarie coinvolte sono la P Fiduciaria, la Gabriel Fiduciaria e la Sofegi Fiduciaria. Tre persone sono state iscritte nel registro degli indagati per un presunto occultamento dei redditi conseguiti da Marella sulla scia dell’accordo con Margherita che le garantiva un appannaggio di 8 milioni di euro l’anno: Gianluca Ferrero, commercialista torinese e presidente della Juventus, Robert Von Groueningen, amministratore dell’eredità di Marella Agnelli per incarico dell’autorità giudiziaria svizzera e lo stesso John Elkann.
La battaglia senza fine di Margherita Agnelli
A che prezzo Margherita porterà avanti la sua partita? A prezzo di una decostruzione dell’immaginario stesso di compattezza degli Agnelli-Elkann? Mettendo in conto il costo di un sabotaggio complessivo delle rotte future di Exor? Colpisce la tenacia dell’affondo della 68enne figlia dell’Avvocato contro quello che i suoi stessi discendenti hanno edificato e ciò che i suoi genitori le hanno lasciato. Una mossa contro corrente e contro ogni logica, pensiamo noi. Fino a che punto può giungere lo spirito di rivalsa di una persona? Nel caso di Margherita Agnelli non sembra conoscere limiti. In una partita ove rischiano di farsi male in molti.