Perché leggere questo articolo? Clamoroso dietrofront di Stellantis. Con una decisione storica, per non entrare in collisione con il Governo italiano, cambia il nome della nuova Alfa Romeo. Non più Milano ma Junior. Anche perché di italiano nella macchina prodotta in Polonia non c’è nulla.
“Siamo consapevoli che questo episodio rimarrà inciso nella storia del marchio. È una grande responsabilità ma al tempo stesso è un momento entusiasmante. La scelta del nuovo nome Junior è del tutto naturale, essendo fortemente legato alla storia del marchio ed essendo stato fin dall’inizio tra i nostri preferiti e tra i preferiti del pubblico”. Parola di Jean-Philippe Imparato, Ceo di Alfa Romeo. Certo, se questa consapevolezza all’Alfa Romeo l’avessero avuta prima di dare il nome Milano a un auto di milanese e di italiano non ha nulla… Non saremmo arrivati a questo punto.
Da Alfa Milano ad Alfa Romeo Junior
La decisione è storica e repentina: Alfa Romeo Milano cambia nome in Alfa Romeo Junior. L’Alfa Milano, era stata presentata mercoledì da Carlos Tavares, l’amministratore delegato di Stellantis che è il grande gruppo industriale erede della vecchia FIAT e che possiede l’Alfa Romeo. Il modello ha subito scatenato polemiche, soffiando benzina sul fuoco delle polemiche tra Stellantis e il governo italiano. Di fatto Stellantis ha servito l’assist per un gol a porta vuota all’Esecutivo italiana con la Milano. E’ il primo modello di Alfa Romeo venduto in Italia ma prodotto all’estero, nell’impianto polacco di Tychy dove Stellantis produceva già la Jeep Avenger e la Fiat 600.
L’Alfa fino a ieri Milano di italiano non aveva nulla. E cinque giorni dopo essere stata presentata cambia nome. “Pur ritenendo che il nome Milano rispetti tutte le prescrizioni di legge, e in considerazione del fatto che ci sono temi di stretta attualità più rilevanti del nome di una nuova auto, Alfa Romeo decide di cambiare il nome in Junior, nell’ottica di promuovere un clima di serenità e distensione“, ha spiegato Imparato.
Urso e la tutela del Made in Italy dall’italian sounding
C’è “grande soddisfazione” per la decisione di Alfa Romeo di non chiamare Milano “un’auto prodotta in Polonia, da una casa che ha la maggior parte dei propri interessi ormai fuori dall’Italia”. Alfa Romeo non procederà legalmente contro il Governo per danno di immagine. Immediata la risposta di Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy: “Credo sia una buona notizia, che giunge proprio nella giornata del made in Italy che esalta il lavoro, l’impresa, la tipicità e la peculiarità del prodotto italiano che tutti ci invidiano nel mondo”.
“Un’auto chiamato Milano non si può produrre in Polonia. Questo lo vieta la legge italiana che nel 2003 ha definito l’Italian Sounding, una legge che prevede che non bisogna dare indicazioni che inducano in errore il consumatore”. Questo aveva detto il ministro Adolfo Urso a Torino a proposito della nuova Alfa Romeo Milano presentata da Stellantis. “Sarebbero indicazioni fallaci legate in maniera esplicita alle indicazioni geografiche. Quindi un’auto chiamata Milano si deve produrre in Italia, altrimenti si dà un’indicazione fallace che non è consentita dalla legge italiana”, aggiunge Urso. Secondo il ministro Urso viola la legge del 2003 sull’Italian Sounding. Vent’anni fa si voleva colpire l’uso ingannevole di cibi che richiamano specialità italiane pur prodotti all’estero. Dai fornelli la guerra si è spostata nelle officine.
Il nome Milano scelto dal pubblico Alfa
“In una delle settimane più importanti per il futuro di Alfa Romeo, un esponente del governo italiano – ha detto Imparato – dichiara che l’utilizzo del nome Milano, scelto dal marchio per chiamare la nuova compatta sportiva appena presentata, è vietato per legge. Il nome Milano, tra i favoriti del pubblico, era stato scelto per rendere tributo alla città dove tutto ebbe origine nel 1910. Non è la prima volta che Alfa Romeo chiede il parere del pubblico per scegliere il nome di una vettura. Successe già nel 1966 con la Spider 1600: in quel caso il nome scelto dal pubblico era stato Duetto“.