Dicevano “siamo in crisi” e “dateci il bonus 600 euro per le partite iva” per resistere alla pandemia: è bufera sul blasonato studio di architettura di Milano Piuarch, noto a livello internazionale e vincitori di premi e riconoscimenti, dopo l’audio fatto trapelare dalla pagina Instagram “Riordine degli architetti” in cui si sentono parlare i soci (tutti al 25% delle quote) dello studio e la presidente del consiglio di amministrazione Francesca Monica Tricario avanzare la richiesta shock ai collaboratori esterni dello studio. Uno scandalo nel mondo patinato dell’architettura milanese che conta. Ancora di più adesso che emergono i numeri e i bilanci di Piurarch – che per ora non ha voluto commentare la vicenda a True-News – e visionati da questa testata.
“Siamo in crisi”, ma gli utili sono mezzo milione di euro nell’anno della pandemia
“Siamo in crisi” e tutti dovrebbero sostenere uno “sforzo” perché “in questo momento siamo in difficoltà è un modo per non far sì che alcune persone vengano penalizzate dalla situazione” dice Tricario nell’audio di 15 minuti reso noto e datato 20 aprile 2020. Annunciando che da “maggio in poi delle persone andranno avanti a lavorare e altre che saranno senza lavoro”.
Ma i numeri del bilancio di Piuarch, depositato in questi mesi, raccontano una storia diversa: 3,8 milioni di euro di ricavi nel 2020 – anno disastrato da Covid e pandemia – in aumento di 700mila euro sul 2019 ante crisi. Stesso discorso per gli utili di bilancio. Il conto economico mostra che l’anno pandemico si è chiuso con un avanzo di 466.253 euro (641mila prima delle imposte), quasi triplicato rispetto ai 177.300 euro di utili nel 2019. Il 2020 si chiude per il blasonato studio di architettura con 833mila euro di disponibilità liquide a fine esercizio, soldi freschi sotto varie forme che avrebbero potuto benissimo far fronte a un’eventuale crisi (che nei numeri non ci è stata ma forse temporanea nei primi mesi della pandemia prima di riprendere come prima e più di prima) come del resto imporrebbe l’assumersi il rischio d’impresa.
Ricavi in aumento nell’anno della pandemia
I soci dello studio Monica Tricario, Francesco Fresa, Gino Garbellini e German Fuenmayor hanno invece optato per un’altra strategia industriale: chiedere ai collaboratori esterni e le partite iva, sia iscritte all’Ordine degli architetti che in regime previdenziale Inps, di fare immediatamente la richiesta per il bonus partite iva da 600 euro varano dal governi conte-bis come forma di ristoro per i liberi professionisti sprovvisti in Italia di qualsiasi tutela di welfare e ammortizzatori sociali. Richiesta che viene sottoposta ai collaboratori aggiungendo che va fatta “entro 24 ore” e di attivarsi di conseguenza. Il sistema avrebbe funzionato così: l’architetto avrebbe chiesto l’aiuto allo Stato e una volta ricevuto si sarebbe visto recapitare dallo studio lo stipendio decurtato dei 600 euro continuando a guadagnare, quindi, la cifra precedente ai decreti emergenziali del marzo-aprile 2020.
La pagina Instagram della denuncia: “Pratica diffusa e indecente”
La pagina Instagram “Riordine degli architetti”, che da mesi raccoglie testimonianze circostanziate su casi di abuso e sfruttamento nel settore dell’architettura, in questa occasione ha pubblicato un audio ma sostiene nel post di accompagnamento di essere a conoscenza di altri casi in cui “questa pratica” sia “stata adottata da moltissimi studi” e commentando: “La troviamo indecente e dovrebbe indignare tutta la cittadinanza che vede i soldi delle sue tasse andare nelle tasche di alcuni furbetti, mentre dovevano essere usati per aiutare le fasce più deboli”.
Quanti dipendenti ha Piuarch? Il nodo lavoratori
C’è un altro aspetto a non essere chiaro dell’intera vicenda. Nell’audio la presidente del cda di Piuarch fa riferimento al fatto che quasi tutti i lavoratori dello studio possono fare richiesta del bonus. In effetti dai documenti societari della firm milanese risulta che oltre ai 4 soci titolari delle quote via sia un solo addetto dipendente al 31 marzo 2021. Su quasi 4 milioni di euro di fatturati i costi per il personale indicati a bilancio sono bassissimi: 51mila euro per salari e stipendi, 12mila per gli oneri sociali, 3mila per Tfr e altri costi del personale. Tra i costi di produzione la parte del leone la fa la spesa per servizi: 2,8 milioni di euro dentro i quali con ogni probabilità sono conteggiate le spere per i collaboratori esterni e le partite iva che, stando ai numeri, rappresentano la quasi totalità della forza lavoro.
Gli affari di Piuarch: da Dolce&Gabbana ad Expo
Non andavano così male gli affari per lo studio milanese conosciuto in mezzo mondo. Nemmeno due settimane prima dell’audio galeotto, il 7 aprile, veniva annunciato la vittoria del Concorso Architettonico Internazionale indetto da Fondazione Human Technopole e Arexpo per la progettazione dell’area ex Esposizione Universale 2015 dell’istituto, il Campus e l’edificio della nuova Fondazione sull’area Expo.
Del resto i soci dello studio sono ben inseriti nel mondo real estate e architettonico che piace alla Milano che piace proclamata capitale del design e della progettazione in Italia. Il loro portfolio lavoro è una galleria di progettazione di alto livello: fra progetti e committenze si va da Porta Nuova a Gucci a Snam fino a Dolce&Gabbana, Enel, la Caritas, Allianz, Luxottica, Unipol, Palazzo Broggi e decine di altri. I titolari di Piuarch non hanno voluto commentare per il momento la vicenda a True-News. Hanno invece parlato dopo la pubblicazione della notizia l’1 di settembre con Open. La testata fondata da Enrico Mentana ha parlato con Chiara Gibertini, Business Development Manager dello studio, e Gianni Mollo, Project Leader Engineer dello stesso. Scrive Open che “Entrambi sembrano sorpresi dalla polemica innescatasi con la pubblicazione di quella riunione, risalente a un anno e mezzo fa. Anzi, difendono la scelta fatta all’epoca: «Siamo orgogliosi di essere ancora qui, tutti insieme, e non aver lasciato indietro nessuno dei nostri collaboratori», dice Gibertini. «Il periodo era difficile, come studio avevamo quasi tutti i progetti in stand-by», aggiunge Mollo”.
Dividendi per 160mila euro
Era un periodo difficile che fortunatamente si è chiuso con mezzo milione di euro di utili tanto che, stando alla relazione finanziaria e al bilancio dichiarato conforme dal commercialista Bruno Garbellini (chissà se parente del Gino Garbellini, socio titolare di Piuarch, o puro caso di omonimia), il 7 settembre 2020 i soci hanno deliberato la distribuzione di dividendi per una cifra pari a 160mila euro da attingere dalla riserva straordinaria. Periodo difficile. Ma non per tutti.