Multa agli esercizi commerciali che lasciano le porte aperte mentre tengono accesa l’aria condizionata. Il primo paese ad adottare a livello nazionale una politica delle “porte chiuse” per il risparmio energetico è stata la Francia. Una misura che in Italia è stata emulata a livello locale dal comune di Firenze. Quanto permette di risparmiare davvero a livello energetico?
La proposta in Francia
La prima ordinanza così riguarderà tutti quei negozi che, nonostante abbiano l’aria condizionata accesa, tengono anche la porta aperta: per loro è stata decisa una multa che può arrivare fino a 750 euro. Inizialmente il provvedimento riguarderà solo la città di Parigi, ma presto la misura sarà estesa a tutta la Francia.
Per il ministro per la Transizione Ecologica Agnès Pannier-Runacher, lasciare le “porte aperte quando l’aria condizionata è accesa comporta il 20% di consumo in più”. Nel mirino del governo francese ci sarebbero anche le insegne pubblicitari luminose, che stando sempre alla ministra potrebbero rimanere spente “tra l’1 e le 6 del mattino a eccezione di aeroporti e stazioni”.
I condizionatori nel mondo
Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia (IEA), i condizionatori attivi in tutto il mondo sono circa 2 miliardi. Circa il 70% sono utilizzati a livello domestico. Dal 2000 la domanda annuale di condizionatori è aumentata mediamente del 4% ogni anno, il doppio rispetto ai sistemi di illuminazione e di riscaldamento dell’acqua.
Anche la pandemia di coronavirus ha inciso fortemente sulla richiesta di apparecchi. Negli ultimi due anni la domanda per l’installazione di sistemi domestici è in aumento, specialmente nei paesi con politiche per il lavoro da casa.
I consumi
Sempre secondo le stime della IEA, nel 2020 i sistemi per l’aria condizionata hanno costituito il 16 per cento di tutto il consumo di energia elettrica degli edifici. A questo ritmo, in mancanza dell’introduzione di sistemi più efficienti la domanda di energia elettrica per raffreddare gli ambienti potrebbe aumentare del 40 per cento entro il 2030, difficile da sostenere con le attuali infrastrutture.
La IEA stima che circa il 35 per cento della popolazione mondiale ne possieda almeno uno. Le responsabilità non ricadono però sui paesi dai climi più caldi. Qui vive circa il 40% della popolazione mondiale; eppure solo il 12 per cento circa possiede un sistema per l’aria condizionata. Negli Stati Uniti e in Giappone nel 90% delle case è presente un condizionatore; in India solo il 10%.
Possibili soluzioni
Migliorare l’efficienza dei condizionatori è fondamentale. Una possibile soluzione è l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti degli edifici che utilizzano i condizionatori; così da sfruttare l’energia elettrica prodotta dal Sole. Alcuni paesi hanno avviato programmi per incentivare il ricorso al raffreddamento centralizzato; una soluzione simile al teleriscaldamento, per fornire acqua molto fredda agli edifici, dove viene poi impiegata per rinfrescare l’aria distribuita ai vari piani. Ridurre l’impatto dell’aria condizionata significa anche migliorare l’isolamento termico degli edifici, per esempio con infissi che riducono il passaggio del calore e con l’introduzione di una maggiore quantità di superfici riflettenti nei rivestimenti esterni. Altre soluzioni riguardano un maggior ricorso ad aree verdi, ad asfalti più chiari o sostituiti con il cemento, in modo da ridurre l’effetto delle isole di calore nei contesti urbani.
IL REPORT DELLA IEA SUI CONDIZIONATORI