ASSOBIBE, associazione di CONFINDUSTRIA che rappresenta ai produttori di bevande analcoliche in Italia, chiede con urgenza la cancellazione definitiva della Sugar tax, tassa che blocca investimenti e crescita e penalizza i consumatori. Il rinvio di soli sei mesi della Sugar tax è un intervento importante ma non elimina le difficoltà di imprese e cittadini. Serve un intervento definitivo su una misura superata, applicata alle sole bevande analcoliche anche se prive di zucchero.
Pierini: il rinvio della Sugar tax non risolve, serve una cancellazione definitiva
“L’industria delle bevande analcoliche apprende della decisione del Governo di rinviare l’entrata in vigore della Sugar tax a luglio 2024. Una notizia che fa prendere fiato ma non evita ulteriori difficoltà a imprese e cittadini, alle prese con un’inflazione che riduce il potere d’acquisto delle famiglie. Oggi come ieri rimane l’urgenza di una cancellazione definitiva, per contribuire ad allentare lo stato di incertezza che grava sul comparto delle bibite analcoliche, e a cascata su tutta la filiera, bloccando investimenti, innovazione e crescita economica”.
Con queste parole Giangiacomo Pierini, presidente di ASSOBIBE, commenta il rinvio, il sesto dalla sua introduzione, della Sugar tax contenuto nella bozza di Legge di Bilancio.
Sugar tax, tassa iniqua e superata
Questa imposta – conclude il Presidente di ASSOBIBE – non ha ragion d’essere visto il calo costante di vendite di bevande zuccherate in Italia e il taglio del 40% dello zucchero immesso in consumo negli ultimi anni attraverso protocolli siglati con il Ministero della Salute. Inoltre si applica alle sole bibite analcoliche, anche quando prive di zucchero, con stime di gettito sbagliate e irrealistiche su un comparto già penalizzato dall’aliquota IVA al 22% rispetto alla media UE del 16%”.