Perché leggere questo articolo? Il Consiglio di Stato ha ribadito che le proroghe delle concessioni sono illegittime, ma sugli stabilimenti balneari deciderà il governo.
Non è ancora arrivata l’ultima spiaggia, ma sulle concessioni balneari piomba una nuova tegola. Non una novità, a dire il vero. Con tre sentenze ravvicinate il Consiglio di Stato ribadisce che le proroghe generalizzate delle concessioni demaniali agli stabilimenti balneari sono illegittime. Ribadisce un tema tutt’altro che nuovo. E’ almeno dal 2006 che le direttive Bolkenstein e l’art. 49 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea spingono nella direzione di bandi di gara per le concessioni. Che però non sono ancora all’orizzonte. L’ultima parola sui balneari spetta al governo, che adesso ha – se possibile – ancora di più le mani legate da questa “patata bollente”.
Sui balneari il quadro si complica
Ieri il Consiglio di Stato è tornato sulla vicenda delle concessioni balneari dei Comuni di Lecce e di Ginosa, ma non si discostano dalle tante altre pronunce. I giudici – spiega in una nota – la necessità, per i Comuni, di bandire immediatamente procedure di gara imparziali e trasparenti per l’assegnazione delle concessioni ormai scadute il 31 dicembre 2023. Il punto di partenza è sempre dalle sentenze dell’adunanza plenaria di novembre 2021. Ma questa volta il Consiglio di Stato lancia nuovi segnali negativi al governo Meloni a cui spetta la decisione ultima, ma che non ha ancora fatto nulla di concreto per risolvere la situazione.
Cosa farà ora il governo?
Come ricostruisce il portale Mondo Balneare, Palazzo Chigi aveva convocato una riunione in merito per il prossimo 12 giugno, probabilmente per affrontare una questione impopolare dopo le elezioni europee. Ma ha deciso di anticipare il tavolo. Nel frattempo è stata incardinata alla Camera la proposta di legge per regolamentare gli indennizzi economici ai concessionari uscenti su cui si concentrerà il tavolo coi balneari. L’intenzione di evitare le gare per i concessionari uscenti sembrerebbe dunque essere stata accantonata, in favore delle richieste della Commissione europea e del Consiglio di Stato che hanno ripetutamente ribadito l’inevitabilità dei bandi. Ma nulla è certo, finché non sarà approvato un provvedimento concreto.
Il commento dei balneari
“Il Consiglio di Stato ha confermato la sua contrarietà alle proroghe delle concessioni demaniali marittime, salvo quella tecnica varata dal governo Draghi”. Così Antonio Capacchione, presidente del Sindacato italiano balneari di Confcommercio. “In attesa di una auspicata nuova legge, ha confermato la validità dei principi stabiliti dal governo Draghi con l’articolo 4 della legge 118/2024. Come il diritto all’indennizzo pari al valore commerciale dell’azienda o la tutela di coloro che hanno gestito la concessione negli ultimi cinque anni ricavandone il reddito prevalente o esclusivo. È ancora più urgente e necessario un intervento legislativo chiarificatore da parte del governo, da noi inutilmente invocato fino a oggi. Ci riserviamo, a un esame più approfondito, di ricorrere nuovamente alla Cassazione a sezioni unite per eccesso di giurisdizione“.