La BCE alza i tassi per contrastare l’aumento dell’inflazione nel 2022. La guerra in Ucraina e le conseguenze del post-pandemia fanno sentire il loro peso sull’economia Europea. Cosa succederà? Quanto pagheremo in più? Che conseguenze avrà sull’Italia?
Inflazione in aumento, la BCE risponde aumentando i tassi
In risposta all’aumento dell’inflazione, il Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea ha deciso di alzare i tassi di interesse di 25 punti base a partire dal 21 luglio. Sarà solo il primo aumento, con un secondo previsto per settembre, di un importo ancora da decidere. Una scelta storica, il primo aumento del costo del denaro da 11 anni, che ha già avuto conseguenze sui mercati europei.
Il tutto per contrastare un innalzamento dell’inflazione causato dalla guerra tra la Russia e l’Ucraina e dalle tante difficoltà e problematiche create dalla pandemia da Covid-19. In base alle stime della BCE, l’inflazione media nell’Eurozona si fermerà al 6,8% nel 2022, per poi assestarsi al 3,5% nel 2023 e al 2,1% nel 2024. Gli anni successivi saranno “una grossa sfida” secondo la Banca Centrale, che ha rivisto anche le stime riguardo la crescita economica europea, ferma al 2,8% nel 2022 e al 2,1% nel 2023 e nel 2024. Previsioni ben più basse rispetto a quelle precedenti, che vedevano la crescita al 3,7% nel 2021, 2,8% nel 2023 e 1,6% nel 2024.
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Quanto pagheremo? Come si alza il costo della vita
Le nuove stime della BCE non sono affatto incoraggianti anche per quanto riguarda i beni energetici e alimentari. L’inflazione porterebbe ad un aumento dei prezzi in media del 3,3% nel 2022, 2,8% nel 2023 e 2,3% nel 2024. “I prezzi dell’energia sono del 39,2 per cento al di sopra dei livelli di un anno fa.” -ha spiegato Christine Lagarde, presidente della BCE- “I prezzi dei generi alimentari sono aumentati del 7,5 per cento a maggio, riflettendo in parte l’importanza di Ucraina e Russia tra i principali produttori mondiali di beni agricoli”. Secondo la banchiera francese, anche le chiusure forzate dovute al coronavirus hanno influenzato l’aumento dei prezzi. “Dovremo stare attenti, nei prossimi mesi, anche agli aumenti degli stipendi.” -ha concluso Lagarde- “Potrebbero portare a una indesiderata spirale salari-prezzi-salari e peggiorare l’outlook inflattivo”.
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