Forse ve ne ricorderete per quei robot che camminano e saltano come umani. Ma la Boston Dynamics, azienda americana produttrice di androidi molto acrobatici, è anche di più. L’ultima sua creazione si chiama “Stretch” ed è una macchina forse meno agile di altre ma in grado di spostare circa 800 scatole all’ora. Un prodotto sperimentale che sembra cascare a fagiolo, proprio mentre i dipendenti di Amazon protestano in tutto il mondo. Italia compresa.
Una macchina da lavoro
In realtà l’ultima creazione di Boston Dynamics è un passo avanti per la realtà statunitense recentemente comprata da Hyundai. Non è sofisticata come il cane-robot Spot che abbiamo visto nei video virali, ma Stretch è pensato per determinati contesti. È un robot da lavoro. Da magazzino. Può muoversi con velocità e muovere pacchi e scatoloni in altezza fino a un peso di 23 chilogrammi.
La novità che interessa Boston Dynamics c’è, anche se sottile. Nei magazzini, di solito, le macchine di questo tipo sono stazionarie, ed è attorno a loro che si organizza il “flow” lavorativo. Questo robot, com’è evidente dalle sue ruote, è invece mobile, relativamente leggero e in grado di adattarsi a diverse esigenze. “Puoi prenderlo e metterlo nel retro del tuo furgone, spostarlo nel corridoio o nella catena di montaggio”, ha spiegato Michael Perry di Boston Dynamics al sito The Verge.
Le origini di Stretch
Stretch non è venuto dal nulla. Già nel 2019 Boston Dynamics aveva acquisito Kinema System, azienda che aveva progettato un robot simile chiamato “Handle”. Handle rappresentava un passo nella giusta direzione ma il suo enorme braccio meccanico lo rendeva poco bilanciato. Stretch usa una struttura diversa e più snella. E, soprattutto, più equilibrata.
Le opportunità di conquista di mercato sono notevoli per questo robot. Ad oggi, infatti, sono ben pochi i magazzini ad essere robotizzati, perlopiù per motivi di spesa e per la “rigidità” di queste macchine. Stretch potrebbe cambiare tutto, sia per i magazzini delle piccole-medie imprese che per le gigantesche warehouse di Amazon.
Insomma, invece di litigare su Twitter con Elizabeth Warren, Jeff Bezos dovrebbe forse prendere appunti. Ammesso che non ci stia già pensando, ovviamente.