Chi vince e chi perde, tra lavoro e affari, nella stagione Covid. Col dovuto rispetto per le tante vittime, abbiamo tentato una classifica di chi ci guadagna con la pandemia. È facile prendersela col salumaio all’angolo “che non paga le tasse e poi dichiara incassi stratosferici per prendere i soldi dallo Stato”. I bottegai potranno giovarsi dei 5 miliardi di “ristori”. Ma la strada è tutta in salita (per chi non è già fallito), infatti ballano 50mila aziende, con 300mila lavoratori a rischio. Poi c’è la cassa integrazione per i lavoratori dipendenti, prorogata fino a marzo 2021. Secondo l’Inps è già costata 2,8 miliardi di ore. Ma il piatto è magro, la maggior parte può contare su un mensile da 998,18 euro. Buio fitto su chi ci ha guadagnato sul serio? Tranquilli, in via della Spiga a Milano (come in via Condotti a Roma) le “sciurette” possono contare sul contributo da 500 euro per la bici a pedalata assistita e i loro pargoli – a bordo del monopattino elettrico finanziato dallo Stato – possono raggiungere (Covid permettendo) il collegio San Carlo in un lampo. Ma il botto l’ha fatto Amazon. Besoz in sole 24 ore ha guadagnato 13 miliardi di dollari. Fatturato, vendite e azioni: una pioggia di dollari.