Perché leggere questo articolo? Il progetto Urban Pulse 15 del Centro studi Guglielmo Tagliacarne con Il Sole 24 Ore mostra che le città a 15 esistono già. Ma non ci vivreste.
Uffici postali, supermercati, spazi ricreativi, tutto ciò di cui si ha bisogno a soli 15 minuti dalla propria abitazione. Quartieri ben organizzati, completi di ogni tipo di servizio. Il tutto per l’ambiente, la comodità e le relazioni sociali. Ma siamo sicuri il modello della “Città a 15 minuti” sia davvero ideale? Il modello urbanistico che tanto piace ai sindaci di sinistra delle grandi città europee – coniato scienziato franco-colombiano Carlos Moreno – in Italia esiste da sempre. E’ la provincia, la piccola città in cui tutto è davvero a 15 minuti di distanza. Ed è un incubo. Il progetto Urban Pulse 15 spiega perchè.
Città a 15 minuti e da incubo
La provincia realizza l’ideale della città a 15 minuti, annullando completamente l’idea di metropoli. Una prospettiva limitante, forse, quella di un posto dove la propria vita si esaurisce nel raggio di un quarto d’ora. Non è questo che rende vive e attrattive le città. In ogni caso, nel Paese dei mille campanili la città a 15 minuti esiste, di fatto da sempre. Oggi il Sole 24 ore apre con un’indagine su quanto siano a portata di mano i servizi nelle città italiane.
A misurare per la prima volta l’accessibilità dei servizi – in termini di vicinanza fisica – è un indice realizzato nell’ambito del progetto Urban Pulse 15 del Centro studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne, in collaborazione con Il Sole 24 Ore per il progetto della Qualità della vita che ogni anno misura i territori più vivibili. Con tecniche geo-analytics calcola la quota di popolazione in grado di raggiungere in 15 minuti a piedi almeno un negozio della grande distribuzione organizzata (iper e supermercati, discount e minimarket) o del piccolo commercio al dettaglio (panifici, macellerie, pescherie, fruttivendoli, e così via). Ecco, vi sfidiamo a dire che le città in cima alla classifica siano quelle dove uno sogna di andare a vivere.
La classica Urban Pulse 15
Sono Barletta-Andria-Trani, Bari e Cagliari le tre Province dove è più facile trovare un negozio alimentare sotto casa, seguite da Napoli, Foggia e Taranto: qui circa il 60% dei cittadini raggiunge almeno un punto vendita in 15 minuti. I territori meno serviti, invece, sono quelli di Belluno, Rieti, Udine e Treviso, dove la prossimità viene garantita a meno di un cittadino su quattro. Più in generale, sono Province del Mezzogiorno 14 delle prime venti, nessuna tra le ultime venti.
“Cagliari o Barletta vengono prima di Milano, Foggia precede Roma. Emerge una geografia “capovolta”, anche rispetto ai consumi e alla spesa alimentare complessiva”, afferma Gaetano Fausto Esposito, direttore generale del Centro studi Tagliacarne. “Insieme – aggiunge – Roma, Milano, Napoli e Torino totalizzano un quarto dei consumi alimentari italiani”.
Lo strumento del Centro Studi Tagliacarne per la città dei 15 minuti
Progettato con l’obiettivo di supportare l’approccio della città dei 15 minuti, il modello di pianificazione urbana che mira a superare la tradizionale dicotomia tra centro e periferia garantendo una distribuzione equa dei servizi entro un raggio massimo di 15 minuti dalla propria residenza. “UrbanPulse15” rappresenta una soluzione in grado di fornire una panoramica inedita per la valutazione dell’accessibilità ai servizi.
“Con questo approccio le città possono essere modellate per rispondere dinamicamente alle esigenze di cittadini e imprenditori, valorizzando la prossimità come chiave per delineare le strategie di sviluppo del domani”. Lo ha sottolineato Francesco Salate Santone, Data Science Advisor del Centro Studi Tagliacarne, presentando al convegno lo strumento che “si compone di una serie di indicatori geo-statistici micro-territoriali che abilitano una visione olistica su eterogeneità dei servizi, copertura territoriale e livello di competitività”.
L’obiettivo di “UrbanPulse15” è fornire una panoramica dettagliata sull’accessibilità ai servizi, basata su una mappatura accurata della rete di servizi di prossimità rispetto alla densità di popolazione residente in ogni edificio. Questo approccio consente di generare indicatori, detti appunto micro-territoriali, che riflettono l’ideale della città dei 15 minuti e permettono di creare classifiche comunali e provinciali, divise e declinate per tipologia di attività economica.
La prossimità al centro dello sviluppo urbano
“UrbanPulse15” non rappresenta solo un’analisi tecnica: è anche uno strumento in grado di catalizzare idee innovative per la pianificazione urbana, fornendo supporto sia agli amministratori pubblici che alle imprese e ai cittadini. Questo strumento permette di individuare le aree urbane che necessitano di un maggior sviluppo dei servizi per migliorare la qualità della vita. Grazie a questo approccio, le città possono essere modellate in modo dinamico per rispondere alle esigenze emergenti della comunità, mettendo il concetto di prossimità al centro dei processi di definizione delle strategie di sviluppo urbano.