Periferie e nuovi sviluppi della città, attrattività per i giovani e sguardo verso il futuro. Questi i temi al centro del dibattito “La città che cresce” a “Italia Direzione Nord – A True Event”, evento arrivato alla diciassettesima edizione, svoltosi oggi a Milano al Palazzo delle Stelline.
La città che cresce
Hanno partecipato Stefano Bolognini, Assessore allo Sviluppo Città metropolitana, Giovani e Comunicazione di Regione Lombardia, Gaia Romani, Assessora ai Servizi Civici e Generali Comune di Milano, Sergio Urbani, Direttore Generale Fondazione Cariplo, Igor De Biasio, CEO Arexpo, Alessandro Russo, Presidente CAP Holding.
“In questo momento Milano nelle fasce giovanili ha dei trend positivi in crescita. Aumentano le immatricolazioni all’università, addirittura con un tasso maggiore rispetto alla pandemia, anche in presenza – dichiara l’assessore Bolognini allo Sviluppo Città metropolitana, Giovani e Comunicazione Regione Lombardia – qui esiste un ecosistema fatto di pubblico e privato che crea una serie di condizioni che nonostante tutto sono favorevoli anche per i giovani”.
Innovazione e sostenibilità per Gaia Romani
“L’innovazione e l’efficientamento non devono essere dei lavori fini a se stessi perché servono ad aiutare i cittadini nelle loro comunicazioni con le amministrazioni – racconta l’assessore Romani – è un lavoro molto lungo e ampio che richiede una lungimiranza, non è facile in un periodo di crisi, ma credo anche che chi amministra debba pensare ai prossimi 20/30 anni”.
Cruciale nello sviluppo delle città è l’attenzione riservata alle periferie, aspetto che ribadisce anche Sergio Urbani, direttore generale Fondazione Cariplo: “Le periferie sono il campo dove possiamo esprimere il nostro valore aggiunto. Abbiamo in serbo parecchie risorse e idee. Servono ad esempio delle politiche abitative che in Italia non ci sono da tanti anni perché non ci sono le risorse e anche il Pnrr non ha destinato vere risorse in questo senso”.
La città del futuro
Anche zone che vengono spesso considerate periferiche racchiudono invece il potenziale del futuro, come l’area Mind che sorge nella zona che ospitò l’Expo: “Prima di Expo in quell’area c’erano solo campi e fra poco ospiterà invece 70mila lavoratori – spiega Igor De Biasio, Ceo Arexpo – A Mind abbiamo messo a sistema settore pubblico e privato insieme a ricerca e terzo settore. Grazie a questo processo oggi abbiamo invertito la dinamica: vengono dall’estero a Milano per avere un’accelerazione alla propria azienda”. Alessandro Russo, presidente Cap Holding, ha sottolineato come finalmente “si sia superata l’idea che la sostenibilità riguarda solo l’ambiente perché coinvolge al contrario tanti aspetti diversi dello sviluppo delle città del futuro”.