Perchè leggere questo articolo? Mentre a livello globale le compagnie aeree puntano a profitti per 30,5 miliardi nel 2024, American Airlines paga le conseguenze di scelte manageriali suicide
Le compagnie aeree mondiali si preparano a stracciare ogni record per un 2024 che promette di entrare nella storia: nella giornata di ieri la Iata ha rivisto al rialzo tutte le stime. I ricavi totali dovrebbero raggiungere i 996 miliardi di dollari a livello globale, con profitti netti aggregati per 30,5 miliardi di dollari. La stima è stata aggiornata con profitti superiori del 18,7% rispetto alle previsioni di fine dicembre. Si va verso un miglioramento dell’11,3% rispetto al 2023. Utili d’oro, anche grazie al numero record di passeggeri previsti, 4,96 miliardi.
A stemperare in parte l’entusiasmo è stato il dg dell’associazione mondiale delle compagnie Willie Walsh che, conti alla mano, ha sottolineato come di fatto il guadagno sia solo di 6,14 dollari per passeggero. Le compagnie aeree vogliono di più: “Per migliorare la redditività risolvere i problemi della catena di fornitura è di fondamentale importanza, in modo da poter distribuire le flotte in modo efficiente per soddisfare la domanda. E aiuterebbe anche un sollievo dalla sfilata di normative onerose e di proposte fiscali sempre crescenti”, sono state le sue parole, come riportato dal Sole 24 Ore. La crescita costante dei passeggeri, che prosegue da 36 mesi, è dunque più forte degli aumenti del costo del carburante e delle incertezze causate dai conflitti mondiali. A quanto pare relative e localizzate.
American Airlines: “Ci siamo scavati la fossa da soli…”
La redditività più alta è stata registrata dalle compagnie del Nord America. Eppure una di esse, forse la più importante, non sta partecipando alla festa. American Airlines è infatti alle prese con le conseguenze di scelte manageriali sbagliate che le hanno fatto perdere terreno rispetto ai competitor, United e Delta su tutte. Situazione grave al punto che il 28 maggio è stato annunciato l’allontanamento del Chief Commercial Officer Vasu Raja. Negli stessi giorni la compagnia aveva reso noto di aspettarsi una sensibile riduzione delle prospettive di crescita nel secondo trimestre del 2024. Lapidario il CEO Robert Isom: “Sappiamo di esserci scavati la fossa da soli nel secondo trimestre e i nostri utili operativi saranno inferiori di un paio di centinaia di milioni di dollari. Abbiamo molto lavoro da fare per recuperarlo”. Nel dettaglio, American Airlines prevede ora per il secondo trimestre un utile tra 1 e 1,15 dollari per azione, in calo rispetto al precedente intervallo compreso tra 1,15 e 1,45 dollari per azione. Mercoledì 29 maggio le azioni erano scese di circa il 15%. Ma i segnali venivano da più lontano, se è vero che nel 2023 il margine operativo di American Airlines è stato dell’8%, contro il 12% di Delta ed il 10% di United.
L’autogol di American Airlines: le prenotazioni dalla piattaforma interna
Quale è stato il peccato originale? Come spiegato dal Financial Times, Il piano di Raja di cercare di dirottare il sistema di prenotazioni dai canali di vendita tradizionali gestiti da società intermediarie verso la nuova piattaforma gestita direttamente da American Airlines. Ma offrire meno canali di acquisto ai clienti non si è dimostrato la scelta vincente. Nè hanno giovato decisioni come quella di escludere da determinati vantaggi tutti quei passeggeri che prenotavano al di fuori della piattaforma interna. Ora il parziale dietrofront: non più penalizzazioni, ma incentivi per chi usa il portale di American Airlines. Nel tentativo di recuperare il terreno perduto e partecipare alla grande festa delle compagnie aeree.