Perché leggere questo articolo? Frodi al PNRR, evasione fiscale e Superbonus. Il rendiconto generale della Corte dei Conti mostra che l’Italia è il paese con più frodi in Ue.
“L’Italia è il paese Ue con più indagini per frodi“. Un ritratto impietoso ma realistico quello che la Corte dei Conti ha mostrato stamattina. Nell’Aula delle Sezioni riunite della sede centrale, alla presenza delle più alte cariche istituzionali, si è svolta l’udienza per il Giudizio di parificazione del Rendiconto generale dello Stato per l’esercizio finanziario 2023. Dal report annuale emergono i nodi principali del nostro Paese. Dal Pnrr al Superbonus, passando per evasione fiscale e crisi del sistema sanitario, fino alle concessioni balneari e le morti sul lavoro.
Il report della Corte dei Conti
In apertura dell’udienza il presidente della Corte dei conti ha esposto considerazioni in merito al controllo svolto. La Corte dei conti invita il governo ad una “una prudente ponderazione, volta a potenziare la sorveglianza degli indicatori sensibili con misure diversificate, via via più selettive, che garantiscano favorevoli impatti per famiglie e imprese e ricadute positive sui conti e sulla qualità dei servizi”.
L’attuale priorità per l’economia italiana, ha affermato il presidente della Corte dei Conti, Guido Carlino, “risiede nel rendere compatibili la migliore qualità nella composizione delle entrate e delle spese e il graduale rientro del disavanzo, nell’ambito di un piano pluriennale che incoraggi il costante e duraturo aggiustamento dei conti pubblici e ponga il rapporto debito-Pil in una direzione stabilmente in calo, coniugando accortezza fiscale e ritmi di miglioramento economico e sociale più sostenuti“. Il tutto con il concorso del sistema delle autonomie, da ridisegnare, secondo Carlino, “nel rispetto delle prerogative costituzionali e di salvaguardia di diritti incomprimibili”.
Mancano oltre 5 miliardi dalla rottamazione delle cartelle
“Consistente è il numero dei contribuenti che non versano quote rilevanti delle imposte dovute e dichiarate: a fronte degli importi richiesti a seguito di comunicazioni di irregolarità, solo poco più del 20% viene corrisposto (la restante parte è iscritta a ruolo). Elevata è l’incidenza dell’Iva, che costituisce circa il 60% del non versato“, ha poi detto il presidente di Coordinamento delle Sezioni riunite della Corte dei Conti, Enrico Flaccadoro, nella relazione sul rendiconto generale dello stato 2023.
“Lo stesso accade per i controlli documentali: delle somme dovute sono versate in media meno del 30%. Un fenomeno che risulta ancora più grave quando accompagna misure come le rottamazioni delle cartelle esattoriali con consistenti vantaggi per i singoli contribuenti: è il caso della rottamazione quater che, pur presentando un risultato superiore alle attese, a fronte di 6,8 miliardi riscossi, registra omessi versamenti di rate per 5,4 miliardi“, ha aggiunto Flaccadoro.
I soliti problemi nel report della Corte dei Conti
Il problema di sempre, quello dell’evasione, si riflette sui diversi capitoli per le mancate risorse. Il sistema sanitario, dopo lo sforzo corale contro la pandemia, soffre di una crisi strutturale, accentuata dalla fuga del personale non adeguatamente remunerato” ammonisce la Corte dei Conti. “Al contrario, desta perplessità il fatto che il bilancio dell’Inail presenti un ingente avanzo annuale, spesso superiore al miliardo. Mentre ogni giorno assistiamo alla crescita degli infortuni sul lavoro” conclude il report.