Perchè leggere questo articolo? Il Gender Gap affligge ancora le donne italiane. Ma secondo le voci di imprenditrici e di aziende al femminile, le nuove misure governative appena approvate sembrerebbero andare nella direzione giusta. Verso un mercato del lavoro più equo ed inclusivo.
Nell’attuale panorama del mercato del lavoro italiano, l’occupazione femminile continua a
rappresentare una sfida e una risorsa fondamentale per lo sviluppo economico e sociale del
Paese. Recenti iniziative del governo italiano hanno introdotto nuovi incentivi per promuovere
l’assunzione di quote rosa e supportare l’inclusione delle donne nel mondo del lavoro, che si
inseriscono in un quadro più ampio di politiche per la parità di genere e il supporto alla
conciliazione tra vita lavorativa e familiare.
Si va da una riduzione del 50% dei contributi previdenziali per un massimo di 12 mesi per le aziende che assumono donne con un contratto a tempo determinato (che sale a 18 mesi se il tempo è indeterminato) all’esonero contributivo per le madri lavoratrici, con almeno due figli fino al decimo anno di età del figlio più piccolo, fino all’ultimo Decreto Coesione che prevede incentivi mirati per stimolare l’occupazione femminile nel Sud Italia. L’obiettivo è ridurre il divario di genere nel mercato del lavoro e promuovere un ambiente lavorativo più equo e inclusivo.
Women at business: “Sì ai nuovi incentivi, verso un mercato del lavoro più equo ed inclusivo”
“Crediamo che le nuove misure governative, come il recente Decreto Coesione introdotto per
stimolare l’occupazione di giovani e donne nelle aree del Mezzogiorno, possano rappresentare
una buona opportunità verso l’inclusione e la valorizzazione dei talenti negli ambienti di lavoro,
anche femminili – spiegano Laura Basili e Ilaria Cecchini, co-fondatrici di Women at Business,
piattaforma tecnologica innovativa di matching professionale al femminile – Alcune regioni del Sud
Italia, come la Campania, stanno dimostrando segnali di trasformazione e un elevato potenziale,
confermato anche dal nostro osservatorio.
Ad esempio, in Campania, alcuni settori come quello tecnologico sono aperti a nuove opportunità di lavoro qualificato: sono più di 60 le posizioni disponibili sulla nostra piattaforma per ruoli femminili nell’IT, che spaziano da back end developer, tecnici esperti dell’architettura Azure, ingegneri esperti di big data, project manager e data analyst; cui si aggiungono numerosi profili ricercati per posizioni più tradizionali, come store manager, anche con part-time verticali o orizzontali che possano valorizzare e rispettare le esigenze di ogni
professionista. Il nostro impegno non si ferma e siamo convinte che, combinando risorse adeguate
agli incentivi del governo, si possa andare verso un mercato del lavoro più equo e inclusivo,
riducendo anche il divario regionale nel nostro Paese”.
Kampay: “La nuova defiscalizzazione? Un passo in avanti verso la parità”
Anche per Giulia Scagliola, Head of People & Culture presso Kampaay, piattaforma innovativa
per l’organizzazione di eventi aziendali, con un team al 50% femminile, le nuove misure fiscali
sono importanti per sostenere le donne in azienda: “La nuova defiscalizzazione ci permette di
sostenere concretamente le nostre colleghe che diventano mamme e i papà che scelgono il
congedo parentale. È un passo avanti verso la vera parità, che si riflette positivamente anche sulla
nostra fiscalità aziendale. Inoltre, stiamo ripensando i nostri bonus come fringe benefit,
permettendo al team di godere di maggiori vantaggi netti. E non ci fermiamo qui: alcuni benefit si
estendono anche ai familiari, perché per noi il benessere dei nostri collaboratori va oltre l’ufficio. È
il nostro modo di dire ‘ci teniamo a voi, dentro e fuori dal lavoro”.
Pennelli Cinghiale: “Valorizziamo il talento delle donne con politiche di welfare concrete”
Sempre dal mondo delle aziende un’altra testimonianza di impegno per creare un ambiente di
lavoro più equo e inclusivo, dove il talento femminile viene valorizzato e sostenuto con politiche di
welfare concrete, arriva da una delle eccellenze e dei brand più iconici del Made in Italy, Pennelli
Cinghiale. Come evidenzia la ceo Eleonora Calavalle, “Nella nostra azienda le donne sono
sempre state protagoniste, una caratteristica che distingue l’essenza di Pennelli Cinghiale e che
conserviamo tutt’ora. L’80% dei dipendenti è rosa, così come il board che vede me, insieme a mia
madre e a mia sorella alla guida. Una scelta radicata nella nostra storia e nei nostri valori dove le
donne sono sempre state riconosciute per il loro talento unico e per la loro capacità creativa di
trovare soluzioni efficaci e innovative.
Per questo abbiamo sempre cercato di agevolare le donne all’interno della nostra azienda: creando un ambiente di lavoro armonico, stimolante e accogliente che potesse valorizzare le nostre operaie e incontrare le loro esigenze, ma anche attraverso politiche di welfare concrete. Ne è un esempio l’orario di produzione dalle 8 alle 16 per lasciare più tempo libero alle nostre lavoratrici. Nel nostro mondo aziendale, che speriamo possa contaminare ed essere d’esempio per altre realtà produttive, continueremo a lavorare per stimolare la crescita professionale delle donne e mettere in luce il loro talento unico”.
Colombo Gualandri: “Importante sensibilizzare e abbattere stereotipi sulle madri lavoratrici”
Sostenere le madri lavoratrici è fondamentale non solo per promuovere la parità di genere, ma
anche per garantire un ambiente lavorativo inclusivo e produttivo, dove il talento femminile può
prosperare e contribuire significativamente alla crescita economica e sociale. L’imprenditrice
sociale Roberta Colombo Gualandri sottolinea come “Diventare madre è un’esperienza che porta
con sé cambiamenti emotivi che possono risultare molto complicati da gestire, soprattutto se si
concilia la maternità con il lavoro in azienda. Il rientro al lavoro può essere fonte di grande stress e
ansia per molte donne, alle prese con sentimenti di colpa, inadeguatezza e nostalgia per il tempo
trascorso con il bambino. E’ determinante che le aziende e le istituzioni vengano sensibilizzate e sostengano, con azioni concrete, le madri che lavorano. Serve un cambiamento sociale basato
sull’ascolto e sull’accogliere uno dei momenti più profondi ma difficili della vita di una donna dove
regnano ancora stereotipi basati su perfezione, forzata felicità e capacità di gestire sempre tutto. E
il libro che ho scritto insieme alla giornalista Silvia Icardi, ‘Le parole delle madri’, diventato anche
spettacolo teatrale, vuole proprio aiutare ad abbatterli, portando questo messaggio in maniera
trasversale a uomini e donne”.