Mancano sei mesi. Come ci ricordano le innumerevoli pagine sui social degli amanti del Natale, mancano 225 giorni alla festività, che quest’anno si carica di un motivo in più di solennità. La notte della Viglia, come ogni 25 anni, si aprirà la Porta Santa di San Pietro per il Giubileo. Questo è uno dei pochissimi punti fermi di una manifestazione alla quale la Città Eterna di Roma pare tutt’altro che pronta. Non vorremmo spaventare nessuno, ma il prossimo anno sono attesi nella Capitale 35 milioni di turisti e, oltre alle strutture ricettive, anche i principali siti d’interesse di Roma rischiano di non essere pronti a ricevere l’afflusso di fedeli e visitatori. Basta dare un’occhiata al luogo simbolo del Giubileo e della cristianità: San Pietro.
San Pietro, fedeli e turisti
L’ingresso in San Pietro è gratuito ma quasi sempre la Basilica è letteralmente presa d’assalto da pellegrini e turisti. L’Italia è meta classica di pellegrinaggio, non fosse altro che per la Città del Vaticano. La sola basilica di San Pietro a Roma accoglie ogni anno 11 milioni di visitatori, che contribuiscono a creare oltre 30 milioni di presenze nella Penisola. Assisi attrae ogni anno 5 milioni di visitatori, mentre il santuario di San Giovanni Rotondo, dove visse e operò San Pio, è visitato ogni anno da 5,6 milioni di fedeli.
Nel nostro Paese ogni anno si concentra il 10 per cento del turismo religioso mondiale. Sono 330 milioni i turisti che ogni anno si muovono nel mondo per fede, con un giro d’affari che si attesta sui 18 miliardi di dollari e che mostra un forte trend di crescita. Secondo gli ultimi dati prodotti da Unwto, Isnart e Aorl il 20% della popolazione mondiale nel corso dell’anno si sposta per un pellegrinaggio in chiese, santuari, eremi e altri luoghi di culto. Numeri che dovrebbero triplicare il prossimo anno, quando si prevedono più di 30 milioni di fedeli a Roma. Quasi tutti vorranno mettere piede in Piazza San Pietro.
I luoghi sacri nel mondo sono a pagamento
San Pietro rappresenta di fatto un unicum. Nel mondo, i principali luoghi di culto sono accessibili solo a pagamento. Notre Dame è ancora inagibile a causa dell’incendio, ma fino al 2019 il biglietto d’ingresso costava 8 euro e 50. Una visita a St.Paul Cathedral, luogo simbolo della Chiesa d’Inghilterra, costa il triplo: 25 sterline. Poco meno costa la moschea di Santa Sofia a Istanbul: 25 euro, che per la Turchia è decisamente una spesa. Un euro in più costa la Sagrada Familia, e non è nemmeno completata.
E in Italia? L’ingresso al Duomo di Milano ha un costo vario. Parte da 5 euro per il semplice ingresso, fino alla visita completa sulle guglie che arriva a 15 euro. Il biglietto per la basilica di San Marco a Venezia costa tra i 3 e i 6 euro. San Pietro rimane gratis, come poche altre eccezioni. Il Santuario di San Pio da Pietrelcina a San Giovanni Rotondo e la Basilica di San Francesco d’Assisi sono tra i pochi luoghi di culto gratuiti.
San Pietro e lo sterco del diavolo
Ci sarà un motivo se Padre Pio e Francesco li hanno fatti santi. San Pietro è un’altra storia, che gira anche intorno al vil denaro. Quello tra San Pietro e “lo sterco” del demonio è una storia lunga. Che inizia nel Vangelo, quando l’apostolo per pagare le tasse agli esattori del tempio ricorre alla moneta nella bocca del pesce. Per costruire la basilica più grande della cristianità, i pontefici ricorsero a ben altri metodi di finanziamento.
Nel 1517 papa Leone X promulgò un’indulgenza plenaria, cioè un riscatto della totalità delle pene per tutti coloro che invece di recarsi in pellegrinaggio a Roma, avessero versato un obolo per la costruzione della basilica di s. Pietro. Un finanziamento che non piacque a un monaco agostiniano che quell’anno iniziò una Protesta affiggendo 95 tesi alla cattedrale di Wittenberg.
La prova di San Pietro a pagamento
In Vaticano stanno pensando a una prima ipotesi di ingresso a pagamento a San Pietro. Da una parte i turisti, dall’altra i devoti. La Basilica di San Pietro si sdoppierà. Ci sarà un percorso per chi entra in Basilica come turista e un altro per chi va a pregare o per partecipare a momenti liturgici. “In Basilica ogni giorno ci sono almeno 47mila ingressi” ha spiegato il cardinale Mauro Gambetti, arciprete della Basilica Vaticana, nel corso di una conferenza stampa per presentare un ciclo di incontri su San Pietro. “Avremo l’ultima riunione tecnica per definire le nuove disposizioni che favoriranno lo sdoppiamento dei percorsi in Basilica. Entro l’anno si inizierà la sperimentazione”. Sarebbe bello che in vista del Giubileo, che alle casse dello Stato Italiano costa quasi due miliardi entrasse almeno una parte di questo obolo di San Pietro.