Perché leggere questo articolo? La Rai ha lanciato una gara per la realizzazione delle monete d’oro dei concorsi nei programmi televisivi. La scorsa asta non era andata benissimo per il Cavallino. Non tutto è oro quel che luccica: ecco quanto costano i gettoni messi in palio da viale Mazzini.
“Per averti pagherei / Un milione anche più”. Il testo di “Oro” del compianto Mango sembra fare esattamente al caso della Rai. Il Cavallino di viale Mazzini ha appena lanciato una gara d’appalto per la realizzazione dei gettoni d’oro. Dietro l’oggetto del desiderio di ogni concorrente che prova a risolvere un quiz, indovinare una canzone o viene votato dal pubblico c’è un sistema sofisticato. E una serie di problematiche che complicano i piani di mamma Rai.
Quanto costano i gettoni d’oro della Rai
Il 27 giugno Roberto Sergio, Amministratore delegato Rai di fresca nomina, ha lanciato una gara d’appalto per la realizzazione dei gettoni. La gara europea a procedura telematica per l’appalto del servizio di coniazione di gettoni d’oro – e relativa fornitura, trasporto e consegna – per giochi e concorsi a premi e servizi correlati, n. 69/2023.
Il valore dell’appalto è di 9,5 milioni, interamente finanziati dal bilancio Rai. La gara riguarda “il conio di gettoni d’oro 750 percento (oro 18 carati), di diversi tagli (40,00 euro, 50.00 euro, 100,00 euro, 500,00 euro, 1.000,00 euro, 2.000,00 euro, 4.000,00 euro, 5.000,00 euro, 10.000,00 euro e 20.000,00 euro), recanti su entrambi i lati il logo Rai e la consegna degli stessi ai vincitori dei premi messi in palio da Rai, in conformità con la normativa che disciplina i giochi e i concorsi a premio”. Ebbene, il bando in questione è andato deserto. E non è la prima volta.
Come erano andati gli appalti precedenti
L’importo messo a bando dalla Rai è lo stesso dello scoro anno, e anche allora la gara non andò benissimo. Lo scorso 22 settembre scorso la Rai aveva certificato l’assenza di offerte per un bando del valore complessivo di 4,75 milioni di euro per 12 mesi, rinnovabili alle stesse cifre per un altro anno. Un buco nell’acqua piuttosto ripetuto. Visto che anche i due precedenti tentativi d’asta precedente, datati 21 marzo e 26 luglio 2022, erano andati deserti.
Dopo tre appalti andati a vuoto, il servizio di creazione e consegna dei gettoni d’oro per il 2022 se lo aggiudicò una ditta di Arezzo. La Unoaerre Industries Spa aveva presentato alla Rai un’offerta del valore complessivo di 2 milioni e 492 mila euro. Essendo stata l’unica offerta, è risultata essere quella vincente. Con una proposta dal valore di poco più della metà, l’azienda si è aggiudicata il “montepremi” messo in palio dalla Rai.
Il bando Rai non alletta le aziende
Forse a far passare la voglia ai possibili fornitori è una gara da mal di testa. Il bando stanzia, 4,75 milioni di euro per l’attività di manifattura. Comprende tutte le diverse fasi della coniazione, compresa la realizzazione della matrice e marcatura logo Rai. Ci sono poi tutti i servizi a corredo della fornitura (call center, attività amministrativa, corrispondenza, ecc.). Va inoltre aggiunto il trasporto per la consegna dei premi. La cifra prevede un fondo di 4,7 milioni per il «servizio di coniazione e servizi accessori» e 50 mila euro per il trasporto.
Il bando indica il prezzo base d’asta per gettoni d’oro 18 carati di dieci tipi diversi di taglio, da 40 euro a 20 mila euro. Per ogni gettone il prezzo base varia da un minimo di 4,50 euro a un massimo di 240 euro. Ad esso si aggiunge quello per la consegna delle vincite, diverso in base al valore del premio da consegnare. Anch’esso varia da un minimo di 18 a un massimo di 45 euro fino a che il premio non superi la soglia di 50 mila euro.
Dopo di che è stata fissata una tariffa aggiuntiva di 90 centesimi per ogni mille euro aggiuntivi di valore trasportato. Un plus anche per i trasporti alle isole minori (escluse Sicilia e Sardegna), per i quali sarà riconosciuta una maggiorazione a forfait 200 euro. Ovviamente l’unico criterio seguito per l’assegnazione del bando è (o forse sarebbe meglio dire sarebbe stato, visto l’interesse nullo) il minor prezzo offerto.
Non tutto è oro quel gettone che luccica
A tutte queste specifiche, vanno aggiunti altri cavilli che possono aver fatto desistere i potenziali interessati: nessun riconoscimento per garantire la sicurezza dei trasporti, nessuna possibilità di subappaltare il conio dei gettoni per evitare illeciti (già accaduti in passato), la possibilità di estendere per altri 12 mesi l’appalto da parte della Rai nel caso in cui l’intero importo contrattuale non fosse stato utilizzato. Per il momento tutto rimandato al prossimo tentativo. Insomma, non tutto è oro quello che luccica, specialmente per i gettoni Rai.