Perchè questo articolo potrebbe interessarti? Daniela Marilungo è la figura-chiave che con le sue dimissioni ha avviato la slavina in casa Juventus. La manager 52enne ha rotto con il CdA dichiarando di non essere stata messa al corrente di diverse informazioni chiave. E ha scelto, con le sue dimissioni, di innescare il processo di auto-commissariamento del club bianconero. Una mossa che favorisce la conquista da parte della famiglia Elkann della società torinese. Ultima “perla” dello scrigno degli Agnelli ancora non spostatasi nel tesoretto del ramo della famiglia basato oltre Atlantico.
E secondo quanto si racconta nei corridoi della finanza italiana, la mossa di Daniela Marilungo è stata lo scacco matto di John Elkann ad Andrea Agnelli. Marilungo affonda sulla mancanza di informazioni riguardanti il bilancio per rompere con il trio Agnelli-Nedved-Arrivabene. La prima tessera del domino è tolta dalla top manager emiliana, con alle spalle una lunga carriera nei mondi del lobbying e della finanza anglo-americana. Gli stessi che fanno riferimento alla famiglia Elkann.
Daniela Marilungo, dalla Luiss al lobbying
Marilungo è una “figlia” della scuola di amministrazione romana della Luiss. A Villa Blanc ha studiato tra il 1989 e il 1994, laureandosi in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali. Specializzata nel diritto europeo, ha concluso gli studi laureandosi con lode e risultando la prima della sua classe.Perfezionatasi su tali temi in un Master, ha iniziato la sua carriera operando negli uffici legali della Commissione Europea; nel 1997 è entrata come European Analyst presso Goldman Sachs a Bruxelles, lavorando a stretto contatto con la Commissione Europea stessa.
Per il grande colosso americano è stata in seguito anche European Legal Analyst presso la sede comunitaria di Goldman Sachs International a Londra. Marilungo ha costruito una grande conoscenza del diritto dei mercati finanziari e della legislazione internazionale in materia. La sua grande specializzazione è divenuta la gestione delle relazioni istituzionali tra mondo regolatorio e operativo.
L’ascesa nell’autorità dei derivati
Una delle associazioni più importanti, ai tempi, era l’International Swaps and Derivatives Association (Isda). L’Isda riunisce partecipanti al mercato dei derivati over-the-counter, ovvero non scambiati nei mercati tradizionali. L’organizzazione ha sede a New York e ha creato un contratto standardizzato per concludere transazioni in derivati.
Presso i suoi uffici Marilungo ha lavorato dal 2003 al 2004 come direttrice degli affari politici europei. In quegli anni entrò in vigore la Direttiva 2003/6/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, relativa all’abuso di informazioni privilegiate e alla manipolazione del mercato, con cui l’Unione Europea si poneva avanzata nella gestione del rischio finanziario sistemico. La mossa prevedeva, come richiesto dall’Isda, anche la regolazione dei derivati Otc in Europa.
Dall’Abi a Bank of America-Merryl Lynch
Marilungo è passata poi all’Associazione Bancaria Italiana lavorando dal 2004 al 2008 come capa degli affari europei e dal 2008 al 2010 come direttrice di tutte le direzioni esterne. Nel 2007 Marilungo ottiene il premio Best European Lobbyst of the Year ai Public Affairs Awards di Londra. Nel 2010 il grande salto. A soli 40 anni Bank of America-Merryl Lynch la nomina vice.
Tra Londra e Bruxelles, Parigi e Milano, è stata scelta come Senior Vice President e Head of Public Policy and ESG International le attività di relazioni istituzionali e regolamentari della banca a livello europeo ed internazionale (Asia, Cina, Sud America, Africa ed Europa). Nella società ri-brandizzata nel 2019 come Merrill Marilungo ha contribuito a ridurre l’esposizione di una società travolta da scandali regolatori e da complesse dinamiche legate alla gestione di titoli e derivati durante la Grande Recessione.
Negli anni è stata più volte consultata dai grandi decisori dell’Europa bancaria sulle tematiche di sostenibilità e sulla finanza innovativa: l’ultimo incontro registrato con Jose Manuel Campa, direttore dell’European Banking Autorithy, risulta allo scorso febbraio.
Marilungo nel cda della Juventus
Donna di relazioni e attenta a lavorare pragmaticamente, lontana dai riflettori, Marilungo ha costruito una rete importante tra l’Italia, Bruxelles e Londra. Non si è dimenticata della sua università di provenienza. Il 4 luglio 2019 ha partecipato a un evento della Luiss all’Ambasciata italiana a Londra aperto dal saluto dell’Ambasciatore Raffaele Trombetta e moderato da Alessandra Galloni, Global News Editor di Thomson Reuters, a cui è intervenuto anche il Rettore dell’Ateneo, Andrea Prencipe.
Questa presenza attiva tra mondo di “diplomazia economica”, finanza e impresa ha portato, negli anni, al contatto con il gruppo Exor e la famiglia Agnelli-Elkann. Nominata membro del CdA nel 2015, ottiene la riconferma, unica tra gli amministratori indipendenti, nel 2018 e nel 2021. Ha fatto parte del Comitato controllo e rischi interno al CdA chiamato a supervisionare il bilancio e l’approvazione della gestione. Una sorta di “pre-consiglio” sindacale chiamato a vigilare dall’interno sugli stessi amministratori, all’interno del quale Marilungo ha lamentato omissioni e carenze di informazioni a più riprese per arrivare a dimettersi il 28 novembre.
Scelta come presidente del Comitato nel 2018 per la sua “conoscenza ed esperienza in materia contabile, finanziaria e di controllo e gestione dei rischi, avendo ricoperto nella sua carriera diversi incarichi nel settore finanziario e occupandosi in particolare di relazioni regolamentari e istituzionali in Italia e all’estero”, come si legge nella relazione sulla gestione, le sue dimissioni hanno fatto rumore. Finendo per travolgere l’intera gestione Agnelli-Nedved-Arrivabene. E aprendo alla riconquista del club bianconero da parte del ramo anglosassone della famiglia industriale principale in Italia.