a cura di Giuseppe Calabrese, CEO Secursat
Finisce il secondo anno dell’era Covid e inizia il secondo anno di guerra, di una maledetta guerra, alle porte della nostra Europa che distrugge vite, città, economie, energie. Abbiamo resistito, ce l’abbiamo fatta, siamo stati resilienti, siamo tornati al centro dell’Europa, crescendo più dei nostri antagonisti-alleati Francia e Germania, e stiamo sopportando l’aumento dell’inflazione e delle materie prime, ma fino a quando? Siamo in sicurezza ?
Non siamo ben preparati ad affrontare i rischi geopolitici e le evoluzioni del mondo digitale
Ci stiamo solo abituando a sopravvivere, stiamo lavorando da tempo sotto sforzo, senza strategia, riduciamo i danni, conteniamo le perdite, le aziende reagiscono e ogni tanto qualcuno cade. Non siamo ben preparati ad affrontare i rischi geopolitici e le evoluzioni del mondo digitale, mentre il territorio si sgretola in conseguenza dei cambi climatici. Le dimensioni su cui si fonda il nostro mondo digitale e globale contengono nuovi rischi che insistono anche su equilibri geopolitici. I dati che liberamente concediamo per usufruire di servizi di comodity, di utilità, le nostre innumerevoli APP o le innumerevoli vetrine del nuovo sociale attraverso cui ci esibiamo e che crediamo innocui, necessari solo per opportunità di business di servizi, facilitatori della nostra vita, ci condizionano e ci sottopongono a nuove strategie di controllo, a nuovi rischi.
L’uso “politico” dei social genera confusione
L’uso “politico” dei social genera confusione, incertezza, una vetrina di immagini per esserci molto spesso prive di contenuti. Occorre trasformarsi, non più reagire, non rincorrere il social del momento, ma agire, intraprendere non aspettare, l’attesa ci rende insicuri, passivi, consuma le nostre ultime energie. Occorre mettere in sicurezza il paese, le aziende, con una visione d’insieme strategica e lasciare alla tattica il muoversi verso gli obiettivi nel breve periodo.
Occorre muoversi verso aggregazioni che creino valore strategico e industriale nuova cultura dei servizi, che facciano da volano per cambiare, posizionarsi su prodotti e servizi di alto valore aggiunto. Trasformarci per cogliere opportunità questo è il momento, fare investimenti, servono capitani coraggiosi alle aziende, al paese, che mettano al centro logiche politiche e industriali di lungo periodo per trasformarci verso un futuro sicuro e sostenibile.