Tra le divisioni operative in cui è strutturata Leonardo, azienda italiana in parte controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, è sempre più di fondamentale importanza strategica quella relativa al vasto mondo della tecnologia di frontiera.
Tecnologia di frontiera, fattore per occupazione e competitività
L’ex Finmeccanica da tempo ha spinto sul fronte dell’innovazione di frontiera come fattore fondamentale per creare benessere diffuso, occupazione e competitività per il sistema-Paese e sulla governance dei suoi aspetti securitari come fattore di rafforzamento del posizionamento geopolitico dell’Italia. Una strategia a tutto campo che è stata ulteriormente raffinata da quando, a fine 2019, alla guida del dipartimento Innovazione del gruppo di Piazzale Montegrappa è stato chiamato il fisico Roberto Cingolani, voluto nel febbraio 2021 da Mario Draghi a guidare il superministero per la Transizione ecologica.
Le strategie di Leonardo segue più direttrici
Scendendo nei dettagli, Leonardo produce reti di comunicazioni sicure nonché molteplici soluzioni per gestire infrastrutture informatiche, il trattamento di dati ai fini di intelligence e cyber security. La strategia del gruppo guidato dal prefetto Luciano Carta, ex direttore dell’Aise e presidente dal 2020, e dall’ad Alessandro Profumo evolve una strategia su più direttrici.
In primo luogo, Leonardo agisce secondo una la logica di sistema. Nella consapevolezza che nel mondo contemporaneo non si possa più ragionare per compartimenti stagni quando si parla di innovazione: tecnologie molto discusse come l’intelligenza artificiale e il 5G, ad esempio, vanno pensate come tecnologie abilitanti al servizio di precisi progetti strategici nel campo dei servizi e dell’industria, non come monadi. E infatti Leonardo, da tempo, perora assieme a Telefonica Uk l’inserimento del 5G nel progetto di caccia Tempest, attraverso strumenti di costruzione integrati che, nota StartMag, “agevolerebbero le capacità produttive della ‘fabbrica futura’ di prossima generazione nella prospettiva della realizzazione di programmi con alti ritmi di attività come il Tempest” favorendo con un’analisi integrata il flusso dei dati sulla produzione e la logistica.
Spinta a tutto campo sulla cybersicurezza
In secondo luogo, la spinta a tutto campo sulla cybersicurezza. A conferma del ruolo di primissimo piano giocato da Leonardo, basta dare un’occhiata a una notizia delle ultime settimane. Il gruppo italiano ha siglato un contratto con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) per progettare e costruire il nuovo Cyber-Security Operations Centre (C-SOC) della stessa. Stiamo parlando di un’infrastruttura chiave per l’intera Europa, che accenderà i motori a partire dal 2024 con l’obiettivo di proteggere da eventuali minacce cyber le risorse europee destinate allo spazio, i centri di controllo delle varie operazioni e i collegamenti Terra-Spazio.
Leonardo, la partita del cloud
In terzo luogo, c’è la partita del cloud. Leonardo è sponsor attivo del rafforzamento del ruolo italiano nella piattaforma europea Gaia-X, ideata su iniziativa di Germania e Francia per ridimensionare il potere dei giganti del web statunitensi nel campo della gestione dei dati dei cittadini europei. Fervente “atlantista” sul fronte industriale, Leonardo è consapevole che un controllo del big tech Usa sui dati europei rischierebbe di indebolire la nostra potenzialità in termini industriali e di generazione del valore aggiunto. Cingolani da direttore della Ricerca di Leonardo sottolineava che bisognasse fare una riflessione importante sul cloud nazionale, anche per essere al tavolo europeo di Gaia-X. Nel quadro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza a fine 2021 il Ministero della Transizione Digitale ha dichiarato di aver scelto il consorzio tutto italiano costituito da Leonardo, Tim, Sogei e Tim per il Polo strategico nazionale destinato a gestire il cloud della Pubbliche amministrazioni.
La quarta sfida: la capacità di analisi previsionale
Vi è poi, quarto punto, una somma di queste tre sfide: alla capacità di generare, raccogliere (innovazione, 5G) e immagazzinare i dati (cloud) e a quella di proteggerli in sicurezza (cybersecurity) si aggiunge la capacità di analisi previsionale. In particolare, l’azienda ha recentemente consolidato su Genova il Polo di competenza nazionale dal quale lanciare i programmi dell’intero gruppo. L’obiettivo è semplice: incrementare la competitività tecnologica e di prodotto puntando sulla data-driven economy e sulla valorizzazione del dato, al fine di rafforzare le attività core dell’azienda e attuare la trasformazione digitale.
Ma a che cosa serve analizzare i dati? Ad esempio, studiare i dati di volo ha consentito di sviluppare applicazioni evolute per la gestione delle flotte di elicotteri, in modo tale da ottimizzare le prestazioni e le attività di manutenzione. Gestire i dati è fondamentale anche per migliorare l’efficienza di molteplici processi produttivi. Altro esempio: la piattaforma X-2030, nata proprio per valorizzare il dato a supporto della resilienza delle infrastrutture critiche. X-2030 permette di integrare e correlare un’enorme mole di informazioni provenienti da fonti eterogenee – dalle piattaforme aeree ai dati satellitari, dai sensori sul campo alle banche dati fino ai social media e alle fonti aperte – grazie a cloud computing, supercalcolo e intelligenza artificiale. E questa soluzione, si legge nel sito dell’azienda, è la base del Global Monitoring e Situational Awareness, cioè il controllo e il monitoraggio del territorio, permettendo decisioni informate anche in casi di emergenza per la salvaguardia idrogeologica e per una sicurezza sempre maggiore dei cittadini, anche in chiave preventiva.
Leonardo, la nuova frontiera del supercalcolo
Quinto e ultimo punto è la nuova frontiera di Leonardo come “superpotenza” dell’innovazione: il supercalcolo. A fine 2020 sono state annunciate le potenzialità di davinci-1, il supercomputer dell’ex Finmeccanica installato nella Torre Fiumana di Genova, non lontano da quell’Istituto Italiano di Tecnologia che Cingolani ha, per quasi quindici anni, diretto prima di passare al settore della Difesa. Cento unità di supercalcolo, per una potenza complessiva superiore a 5PFlops – 5 milioni di miliardi di operazioni in virgola mobile al secondo – e una capacità di archiviazione di 20 milioni di gigabyte consentiranno avanzamenti nella qualità del data analytics, della manifattura additiva, della creazione di avatar e progetti digitali per lavorare, anche a distanza, sulle più innovative specifiche di cui il gruppo necessita.
Messa al servizio del business e dell’economia nazionale questa potenzialità produttiva e strategica si potrà dimostrare vitale per valorizzare Leonardo come attore strategico e attivo nel sistema-Paese. L’innovazione va vista come sistema olistico, in cui vincere e competere agendo strategicamente: Leonardo detta la via. E può essere il polmone attorno a cui permettere di aggregarsi a una frotta di ambiziose Pmi, dinamici centri di ricerca e competenze formate nel sistema universitario nazionale.