Pensavano che andare a lavorare in un resort fosse una cosa fichissima. Peccato che quando ci rimani intrappolato dentro, in Messico, ti accorgi che non è poi così bello. Ah, i digital nomads! Professionisti e freelance che non conoscono uffici e posti fissi, muovendosi per il mondo con un MacBook Air e un tablet. In molti hanno pensato di darsi alla vita nomade a causa della pandemia e delle sue conseguenze, ma non a tutti è andata bene. Il New York Times ha raccolto alcune delle esperienze peggiori.
Tra tutte le vicende, quella piuttosto tragica dell’imprenditore statunitense che aveva deciso di passare qualche mese ad Amsterda, passando per il Messico, senza pensare agli inevitabili blocchi dei voli, specie quelli dagli USA. Così lui e la sua compagna sono rimasti intrappolati in un resort messicano vuoto, un’esperienza alla lunga meno piacevole di quello che sembra: “Ci sembrava di essere in Ricomincio da capo”, il film con Bill Murray in cui rivive sempre lo stesso giorno, ha spiegato. Dopo qualche tempo, alla fine, i due sono riusciti ad lasciare il Messico per Londra, dove si sono lasciati.
Fare il digital nomad non è così facile.