Hyundai, Ford, General Motors sono alcuni dei grandi nomi che stanno esplorando e investendo su quella che potremmo definire la prossima fase della robotica industriale. Se storicamente le macchine e i robot nelle catene di montaggio hanno sostituito gli esseri umani, velocizzando processi ripetitivi, le tecnologie wearables verranno indossate dagli operai, rendendoli in grado di sforzi letteralmente sovraumani. Sono perlopiù esoscheletri, delle tute meccaniche a sostegno di schiena e arti, dei potenziamenti meccanici destinati a cambiare fabbriche, magazzini e in generale i mestieri più faticosi.
Secondo Huang Mingming, co-fondatore di USL Robotics, questa innovazione risolverà molti problemi in tutto il mondo, rendendo più fisicamente sostenibile il lavoro di milioni di persone, specie in un mondo dalla popolazione sempre più vecchia. Questo vale anche per la Cina, secondo Mingming: “Negli ultimi 30 anni la Cina ha avuto un grande vantaggio perché aveva molti lavoratori giovani e a buon mercato. Ma la vecchiaia e il tasso di natalità in declino sono cominciati già all’inizio degli anni Dieci. E anche se l’industria dell’automobile è già fortemente automatizzata, c’è sempre bisogno di lavoratori specializzati e con esperienza nella fase finale della catena di montaggio”.
(Immagine: DC Comics)