L’Italia accelera nella corsa allo Spazio con gli Stati Generali della Space Economy, tenutisi a Milano e Torino, l’11 e il 12 settembre. Anticipando di qualche settimana lo IAC (International Astronautical Congress), che si terrà il prossimo ottobre nel capoluogo lombardo. Il grande evento, promosso dall’Intergruppo Parlamentare per la Space Economy che riunisce i parlamentari di tutti gli schieramenti, ha acceso i riflettori su un settore in rapida espansione, già valutato 3miliardi di euro, e pronto a esplodere con 7,5miliardi di investimenti nei prossimi anni.
L’appuntamento, organizzato con la collaborazione istituzionale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Agenzia Spaziale Italiana – ASI, Regione Lombardia, Regione Piemonte e Comune di Milano, e con il supporto di Space Economy Evolution Laboratory – SEE Lab SDA Bocconi, Politecnico di Milano, Fiera Milano, PricewaterhouseCoopers – PwC e Inrete – Relazioni Istituzionali e Comunicazione, ha riunito, nel corso delle due giornate di lavori, istituzioni, aziende e rappresentanti dell’industria spaziale, dell’economia e dell’alta formazione e ricerca, con l’obiettivo di affrontare in maniera sinergica le sfide e le opportunità offerte dalla New Space Economy e dallo sfruttamento commerciale delle orbite basse. Una due giorni di confronto e dialogo tra tutti i principali stakeholder, istituzionali e non, di un settore che con i suoi numeri diventa sempre più importante, da tutti i punti di vista: quello macroeconomico, quello occupazionale, così come quello legato alla ricerca e innovazione, fino ad arrivare a quello strategico in ottica di difesa, intelligence e cyber security.
Italia protagonista nella Space Economy Globale
Con oltre 415 aziende attive e più di 11mila lavoratori impiegati, l’industria spaziale italiana si conferma tra le più dinamiche a livello internazionale. Ad oggi, le imprese del settore, sono per il 6% di grandi dimensioni, il 90% PMI e il restante 4% comprende piccole startup impegnate nella ricerca e nell’innovazione. Numeri che testimoniano l’importanza di un settore che ha visto, tra le economie più attive ed impegnate nello sviluppo e nella ricerca quella italiana e che, a livello mondiale, vale oltre 630miliardi di dollari, con una previsione di crescita del 9% annuo composto fino al raggiungimento di 1.800 miliardi di dollari entro il 2035 .
Un trend positivo che ha subito una netta accelerata nell’ultimo decennio grazie all’ingresso nella space economy mondiale di player privati del calibro di SpaceX di Elon Musk, Northrop Grumman, Blue Origin di Jeff Bezos e Axiom Space.
In virtù del ruolo sempre più strategico ricoperto dal comparto e delle prospettive di sviluppo futuro, il Consiglio dei Ministri Italiano ha prodotto lo scorso 20 giugno, la prima legge quadro italiana sullo Spazio e sulla Space Economy che sta per approdare in Parlamento per l’iter di approvazione. Questa legge, proposta dal Ministro Adolfo Urso, mira a rafforzare la competitività del Paese, facilitando l’ingresso di nuovi operatori privati e promuovendo l’accesso delle PMI ai contratti pubblici. Il settore spaziale, cruciale per innovazione e sicurezza, è destinato a crescere esponenzialmente, posizionando l’Italia tra i principali player internazionali.
Urso: “7,2 miliardi per la Space Economy, il futuro del Made in Italy”
“Da qui al 2026 abbiamo messo in campo 7,2 miliardi, tra progetti dell’agenzia spaziale europea e dell’agenzia spaziale italiana, fondi nazionali e fondi del Pnrr. Una massa di risorse significative per far diventare il nostro Paese leader nella space economy“. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine dell’apertura dei lavori degli Stati Generali della Space Economy a Palazzo Lombardia.
Nel suo intervento, Urso ha sottolineato che “l’aerospazio è uno dei settori del futuro per il Made in Italy. Nelle prossime ore inizierà in Parlamento l’iter della prima legge quadro nazionale sulla space economy. Lo spazio è anche uno degli asset fondamentali del Piano Mattei. Io stesso, in qualità di autorità delegata allo spazio, sono stato più volte nei mesi scorsi nel continente africano per raggiungere intese bilaterali attraverso ASI con quei paesi che stanno cominciando ad affacciarsi al settore spaziale. Presto sarò in Kenya per assegnare una nuova missione alla nostra base spaziale ‘Luigi Broglio’, a Malindi, che poco più di 60 anni fa segnò l’accesso dell’Italia allo spazio. Grazie all’attività che abbiamo portato avanti possiamo riaffermare in maniera significativa la nostra leadership a 360 gradi rispetto a questa nuova economia in via di sviluppo”.
Inoltre, il ministro Adolfo Urso ha lanciato un appello affinché il Tar siciliano sblocchi i lavori per l’osservatorio FlyEye sul monte Mufara nelle Madonie, sospesi a ridosso di un importante meeting internazionale. “Ci auguriamo che il Tar siciliano sblocchi i lavori. Noi aspettiamo che il Tar si pronunci tra pochi giorni, dopo la sospensione, effettuata a 24 ore dal meeting internazionale che si sarebbe svolto in quella località. Parliamo di una cosa estremamente importante per la sicurezza del nostro pianeta, e che verrebbe subito trasferita nelle Canarie – ha aggiunto Urso – come avevano già deciso di fare un anno fa se noi non fossimo intervenuti con celerità con un provvedimento d’urgenza in un decreto legge”.
Mascaretti: “Milano capitale internazionale dello Spazio, Italia pronta a conquistare le stelle”
“Milano si afferma capitale internazionale dello Spazio, non solo per gli Stati Generali della Space Economy. Il capoluogo lombardo ospiterà anche lo IAC, il Congresso Mondiale dello Spazio, in cui saranno presenti oltre 10mila esperti da tutto il mondo. Noi ci arriveremo con il manifesto della Space Economy, che rappresenta la posizione italiana per le politiche spaziali. Bisogna correre e noi siamo pronti a dare questa accelerata. E’ sicuramente un settore in crescita ma le posizioni vanno conquistate. L’Italia è molto forte dal punto di vista istituzionale a livello europeo, al pari di Germania e Francia. Dall’altra parte si è aperto un mercato nuovo e molto competitivo grazie agli imprenditori privati americani. Quindi riteniamo che il nostro Paese debba avere con le sue imprese un ruolo da protagonista anche in questo mercato”. Così Andrea Mascaretti, Presidente dell’Intergruppo Parlamentare per la Space Economy.
Mascaretti ha aggiunto: “Sono 60 anni esatti che l’Italia ricopre un ruolo di primo piano nella conquista dello spazio: nel 1964 siamo stati il terzo Paese, dopo URSS e USA, a mettere in orbita un satellite artificiale, il SanMarco1. Oggi, sessant’anni dopo, per la prima volta in Italia, come Intergruppo Parlamentare abbiamo riunito negli Stati Generali della Space Economy tutta l’Italia dello Spazio. L’appuntamento si è articolato in 7 sessioni tematiche organizzate in due città, ed una sessione plenaria conclusiva, con oltre 220 relatori di altissimo livello che rappresentano l’intero Sistema Paese per lo Spazio, che hanno portato il loro contributo ad un confronto su temi rappresentativi di una vera e propria rivoluzione che il settore sta vivendo. Oggi, dopo un lungo ed intenso lavoro, abbiamo sottoscritto il Patto per l’economia dello spazio o Space Economy Italian Pact che definisce la posizione italiana per lo spazio in vista delle prossime importanti sfide che attendono il nostro sistema Paese”.
Fontana: “Lombardia traino nazionale dell’Economia dello Spazio”
“Gli Stati Generali della Space Economy sono un’occasione per fare il punto della situazione e riflettere sulle sfide future che riguardano l’aerospazio” ha dichiarato il Presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana. “Il settore aerospaziale è infatti strategico per la Lombardia e per l’Italia intera. Saranno, inoltre, di ulteriore stimolo
per tutto il comparto in vista della 75^ edizione del Congresso astronautico internazionale (Iac). L’appuntamento è a Milano, dal 14 al 18 ottobre, con tutta la comunità spaziale internazionale. Scienziati, ricercatori, società civile, politici, rappresentanti del mondo del lavoro e dell’industria, studenti e giovani professionisti provenienti da tutto il mondo” – ha continuato il Presidente – “si ritroveranno per ragionare sullo sviluppo sostenibile di un comparto che ha importanti ricadute sui sistemi economici e sociali delle nazioni, nonché sulle relazioni internazionali, sul
dialogo e sulla cooperazione fra i popoli.
Il settore aerospaziale lombardo” – ha ricordato Fontana – “vanta un fatturato di 6,3 miliardi e circa 1 miliardo all’anno di esportazioni (1/4 dell’export italiano). La Lombardia ospita oltre 200 aziende attive nel
settore, che impiegano più di 21mila persone altamente specializzate. Protagoniste non sono solamente le grandi imprese come Leonardo, ma anche quelle medio-piccole che hanno la grande capacità di essere operative ai massimi livelli scientifico-tecnologici. Noi stiamo sostenendo in prima linea questo comparto. Credo che la presenza in Lombardia di una filiera completa consenta di affrontare argomenti e problematiche di grandissima rilevanza”.