E’ il futuro, bellezza. Google licenzia centinaia di persone. Particolarmente colpito il team globale di pubblicità. Il motivo (non dichiarato)? Ormai l’Intelligenza artificiale consente la produzione automatizzata di contenuti. E così, i dipendenti in carne e ossa non servono più. O meglio, potranno “candidarsi per posizioni vacanti all’interno del team o altrove in Google”, come chiarito da un portavoce del colosso californiano.
Google, i licenziamenti e l’implemento dell’Intelligenza artificiale
Come detto, Google non menziona direttamente nelle proprie comunicazioni l’AI come motivo dei licenziamenti. Ma è di pochi giorni fa l’annuncio che Google Cloud userà programmi di intelligenza artificiale “per aiutare i rivenditori a personalizzare gli acquisti online, modernizzare le operazioni e trasformare l’implementazione di nuove tecnologie nei negozi”. Una coincidenza quantomeno sospetta.
I pubblicitari non saranno gli ultimi: conseguenze per il 60% dei posti di lavoro
Vista l’azienda di cui si sta parlando, è facile immaginare che la mossa possa essere anticipatrice di un effetto a catena su scala globale. E così, i pubblicitari sembrano essere la nuova categoria professionale destinata al rischio estinzione (o a una traumatica riorganizzazione) dall’avvento di una nuova tecnologia. Chiunque si occupi di scrittura ci è già passato, coraggio. Non siete i primi, non sarete gli ultimi. Come ha del resto già anticipato pochi giorni fa da Kristalina Georgieva, direttrice generale del Fondo monetario internazionale (Fmi). La quale, commentando un rapporto Fmi sulle conseguenze dell’ia sull’occupazione e sull’economia globale, ha affermato che l’IA avrà conseguenze sul 60 per cento dei posti di lavoro nelle economie avanzate.