Se in settimana Enrico Mentana ha detto tutta la verità sui social, la sua creatura Open ha chiuso il 2021 sfondando quota un milione di euro di ricavi. Per la precisione un milione e 236mila euro. Tutto frutto della raccolta pubblicitaria – ha assicurato il volto di punta di La7 annunciando l’assunzione di 4 nuovi giornalisti fra Roma e Milano – con la concessionaria di Cairo Communication più le donazioni. E al terzo anno di operatività piena della testata online, Open potrebbe chiudersi con numeri molto vicini al pareggio di bilancio, che a un appassionato tifoso di calcio suonerebbe tanto come il rispetto del fair play finanziario della Uefa. Colmando, finalmente, due anni di rosso consecutivo che avevano portato a un totale di 626mila euro di perdite: 422mila nel 2019 e 204mila nel 2020.
Open, Mentana: “Ottimo risultato nel 2021”
Il Direttore del TgLa7 ha parlato di un “ottimo risultato nel 2021” per la testata edita dalla G.O.L. Impresa Sociale srl, la società fondata nel 2018 da Mentana stesso che ne detiene il 99 per cento delle quote con una micro partecipazione dell’1 per cento da parte dell’avvocato Giampiero Falasca di DLA Piper, fra i più noti giuslavoristi d’Italia. Un “ottimo risultato” che avrebbe preso forma nel +25 per cento dei ricavi (da cui numeri precedenti) e grazie a 67 milioni di utenti e 640 milioni di pagine viste. Con un gennaio 2022 promettente fatto di 80 milioni di pagine viste e oltre 10 milioni di utenti.
Open: le assunzioni in realtà colmano il gap creatosi nel 2019
L’unica cosa su cui lo storico volto della televisione italiana non la racconta tutta è l’organico: con l’assunzione di 4 nuovi giornalisti di fatto Open ritorno al momento zero della sua genesi. Quando nel 2019, forse facendo il passo più lungo della gamba per il difficile ecosistema economico dell’editoria, era partito con 27 dipendenti per chiudere invece il 2021 con una media di 23. Esattamente il gap che oggi viene colmato. Ma in un contesto patrimoniale e soprattutto di conto economico radicalmente differente. In soli due anni Open ha sostanzialmente raddoppiato il proprio valore della produzione a colpi di 225mila euro all’anno, Covid o non Covid.
Open e gli altri: crescono anche Il Post e Fanpage
Non sono gli unici nel panorama dell’informazione online ad essere cresciuti e anche molto. Come raccontato a fine anno, anche Il Post di Luca Sofri e l’editore di Fanpage, CiaoPeople, hanno macinato numeri importanti nell’anno più duro della pandemia , aspettando di conoscere meglio i conti del secondo anno del Covid.
Testate online, ora sorride anche Linkiesta
I bilanci 2020 fotografavano invece per Linkiesta una situazione non particolarmente rosea, con nuovi aumenti di capitale da parte della proprietà. Ma il Direttore della testata Christian Rocca (ex Gruppo 24 Ore e Il Foglio), ha fatto sapere ai suoi lettori in una newsletter di inizio anno che il 2021 si è chiuso “non bene” ma “benissimo”, facendo sapere che “per la prima volta dalla sua fondazione, Linkiesta ha chiuso l’anno con un piccolo ma emblematico attivo di bilancio, triplicando il fatturato rispetto a due anni fa quando il giornale ha intrapreso la nuova, attuale, strada editoriale”. I numeri ufficiali saranno approvati e poi pubblicati in primavera e a quel punto si saprà qualcosa in più su chi sta incontrando il favore di lettori, investitori, inserzionisti .nel sempre complicato panorama giornalistico italiano. Con le testate online che finalmente iniziano a mostrare qualche esempio, non più isolato, di aziende che si reggono sulle proprie gambe.