Perché questo articolo potrebbe interessarti? Per capire quale potrebbe essere il futuro dell’Inter è utile analizzare lo stato di salute di Suning. Ecco che cosa sta succedendo in Cina.
In Italia è conosciuto per essere il “proprietario dell’Inter”. In patria, e cioè in Cina, Suning Commerce Group è uno dei più grandi gruppi attivi nella vendita al dettaglio di elettrodomestici e prodotti elettronici.
Il punto è che il gruppo sta attraversando un momento a dir poco complicato, tra la carenza di liquidità, i debiti da onorare e i salvataggi di altri colossi statali che stanno tenendo a galla la creatura di Zhang Jindong. Il figlio, Steven Zhang, presidente dell’Inter, deve fare i conti con un paio di nodi spinosi dai quali potrebbe dipendere il futuro del club meneghino.
Innanzitutto, entro maggio Zhang Jr. è chiamato a rimborsare un prestito dal valore di 230 milioni di euro, interessi compresi, ricevuto dal fondo statunitense Oaktree. Parliamo di un prestito ottenuto nel 2021 appositamente per coprire vari buchi contabili accumulati dalla società milanese nel recente passato.
Di pari passo, l’imprenditore è chiamato a versare 320 milioni di euro alla China Construction Bank Asia Corporation (CCBA), una banca cinese che potrà tecnicamente lanciare l’assalto ai beni di Zhang in caso di mancato pagamento da parte di quest’ultimo. Inter compresa.
I conti di Suning
I riflettori sono puntati sullo stato di salute di Suning e della sua galassia. Lo scorso ottobre, il gigante della vendita al dettaglio ha iniziato a ricevere un’ancora di salvezza da 5 miliardi di yuan (685 milioni di dollari) da Citic Trust (un’unità del conglomerato statale Citic Group) e da China Huarong Asset Management. Le due società statali in questione investiranno i loro denari in Suning nell’arco di un decennio per contribuire alla rinascita del retailer.
La prima tranche di finanziamenti dovrebbe essersi concretizzata in un aiuto ai progetti di parchi logistici pensati da Suning a Shaoxing, Hangzhou, Nanjing e Chengdu. L’investimento contribuirà anche alla revisione di Suning attraverso la ristrutturazione del debito e del capitale.
Ad agosto, Suning aveva reso noto che avrebbe ricevuto 1,5 miliardi di yuan da China Huarong attraverso un piano fiduciario gestito da Citic Trust (che a sua volta è il maggiore azionista di China Huarong con il 26,46%). L’investimento durerà sei anni, nel tentativo di alleggerire le pressioni sulle attività logistiche dell’azienda, ha dichiarato Suning.
Le difficoltà del gruppo Suning
Ma cosa è successo al gioiello di famiglia degli Zhang? Suning è stata coinvolta in una crescente crisi del debito a partire dal 2020, dopo aver contratto ingenti prestiti per finanziare una serie di acquisizioni.
Nonostante le perdite nella sua attività principale di vendita al dettaglio, la società ha continuato a investire nel settore immobiliare, nelle società di telecomunicazioni, nello streaming sportivo e nell’Inter.
Tra il 2015 e il 2019, Suning ha investito quasi 72 miliardi di yuan, tra cui 4 miliardi di investimenti azionari in China Unicom, 4,8 miliardi per l’acquisizione di una partecipazione dell’80% in Carrefour China, 270 milioni di euro per l’acquisizione del 70% dell’Inter e 523 milioni di yuan per l’acquisto di un secondo club, lo Jiangsu Football Club.
La corsa alle acquisizioni e le perdite registrate nell’attività principale di vendita al dettaglio hanno trascinato Suning in una crisi di liquidità. Nel 2020, complice anche la pandemia dei Covid-19 e le rigide misure anti contagio attuate da Pechino, la società ha registrato una perdita netta di 3,9 miliardi di yuan su un fatturato di 258,4 miliardi di yuan, in calo del 4% rispetto al 2019.
Le passività totali di Suning – comprese quelle della società quotata in borsa e delle altre filiali della casa madre – potrebbero superare i 200 miliardi di yuan, scriveva Caixin nel 2021.
Debiti, interessi, fondi e salvagenti
Anche dopo la pandemia l’attività di Suning ha continuato ad indebolirsi. Nella prima metà del 2023, l’attività principale dell’azienda ha registrato un calo del 70% dei ricavi, scendendo a 547 milioni di yuan. Il rapporto debito/attività ha raggiunto il 90,7%, con debiti a breve termine pari a 44,6 miliardi di yuan.
Bloomberg ha scritto che il gruppo ha proposto di estendere di otto anni un debito non garantito di 6,1 miliardi di dollari, nel suo ultimo tentativo di far fronte ad una evidente carenza di liquidità.
La stampa cinese ha intanto sottolineato che diversi creditori di Suning, tra cui Oaktree Capital Management e Bain Capital, hanno intentato diverse cause contro la società. Oaktree, tra l’altro, è lo stesso fondo che ha offerto un salvagente a Zhang Jr. per consentirgli di aggiustare il bilancio dell’Inter. Ed è lo stesso fondo che attende di ricevere il saldo del prestito.
Pare che il presidente nerazzurro abbia cercato di spostare la scadenza dell’intera somma ricevuta al 2026 o 2027 – aumentando il tasso al 16% – ma Oaktree avrebbe risposto picche. E cosa potrebbe succedere, dunque, se Zhang non riuscisse nell’impresa?
Oaktree potrebbe (il condizionale è d’obbligo) prendersi carico dell’Inter intervenendo sui conti del club così da rimetterla in vendita. Un po’, per intenderci, come fatto da Elliot con il Milan. Ma i dubbi sono tanti e il tempo stringe.