Se girando per le strade di Milano avete l’impressione di vedere meno auto in car sharing di un tempo. E’ proprio così.
Dopo la frenata causata dalla pandemia, il settore fatica ma sta riprendendo a marciare. Dati e statistiche registrano una ripresa iniziata nel 2022, che prosegue nel 2023. Il settore del noleggio di veicoli ha raggiunto un’incidenza superiore al 30% sulle immatricolazioni registrate a livello nazionale. Ammontano a 415.000 i nuovi veicoli immatricolati in Italia, di cui il 56% ibrido e il 32% elettrico. Una flotta di più di 1 milione di mezzi. Un fatturato che supera i 10 miliardi di euro. 250 mila clienti tra aziende, pubbliche amministrazioni e soggetti privati.
Sono cambiati, però, gli scenari e le abitudini degli utenti. E il settore sta evolvendosi di conseguenza, cercando di riguadagnare il terreno perduto.
Un po’ di dati ANIASA
Secondo l’ultimo rapporto ANIASA, nel 2022 il car sharing ha superato i 5 milioni di noleggi, il 3,1% in più rispetto all’anno precedente. Ancora ben lontano, però, dai 13 milioni di noleggi raggiunti nel 2019.
Ad essere in continuo calo è la flotta, ovvero il numero di vetture circolanti. Persa una vettura su tre dal 2019. I dati mostrano quanto siano ancora evidenti gli effetti dello stop alla mobilità: il numero di veicoli disponibili risulta insufficiente a soddisfare la domanda. La flotta attiva, concentrata all’80% a Milano e Roma, si è dimezzata. Le 6500 vetture del 2019, passano a 3600 nel 2022. Le cause? Crescente difficoltà nell’approvvigionamento di veicoli dai produttori. Oltre alle lunghe soste in officina dovute alla carenza di pezzi di ricambio.
Car sharing in ripresa: noleggi a lungo termine in pole position
Ma se nel 2021 la flotta media ha subito un decremento del 28%, grazie alla ripresa del 2022 il calo si è ridotto al 5%. Stabile il numero di iscritti al servizio (quasi 2,5 milioni) e di utenti attivi (280mila in un solo semestre del 2022), mentre cresce la durata media dei noleggi.
A contribuire questa ripresa l’evoluzione del modello di business. I servizi di car sharing hanno infatti ampliato la loro offerta con noleggi plurigiornalieri. Di conseguenza la durata media dei noleggi si è incrementata, passando dai 30 minuti del pre-pandemia ai 76 minuti del 2022. Aumentate anche le percorrenze: da 7 km fino a 12-13 km. Forte la crescita dei giorni di noleggio (+28%) e del giro d’affari (+59%) del 2022 sul 2021. Si preferisce puntare, dunque, sul noleggio a lungo termine, rivolto in particolare ai professionisti con partita Iva.
Noleggi in competizione
E’ cambiata l’utenza. Il semplice cittadino ha scoperto nel frattempo che può fare a meno dell’auto e spostarsi in scooter e monopattino in sharing. Il rapporto nazionale sulla sharing mobility, infatti, certifica un boom del monopattino sharing sin dal 2021. Questo segmento della sharing mobility in continua crescita ha registrato, da solo, la metà dei noleggi totali fatti in Italia, con più di 2,7 milioni di iscritti. In forte espansione anche lo scooter sharing: con 3 milioni di viaggi effettuati, già dal 2021 i livelli di domanda sono tornati a quelli del 2019.
Alla competizione di altri mezzi di trasporto si aggiunge la competizione tra diversi gestori. Emerge in modo emblematico a Milano, che con la bellezza di cinque operatori – Enjoy, E-Go, ShareNow, Zity ed E-Vai– si conferma capitale del car sharing in Italia.
Così Enjoy, il primo e più riconoscibile player che un tempo dominava il mercato milanese, deve sgomitare con altri quattro gestori. Facendo scelte. Come quella di lasciare alcuni comuni dell’hinterland: decisione già presa anche da alcuni competitors e che rientra in una “relocation” delle auto in zone dove c’è maggiore richiesta. Ma anche la generale conversione all’elettrico. Da dicembre 2022, infatti, la città meneghina si è tinta di verde ed è diventata elettrica. Dopo l’esordio a Torino, seguito da Bologna e Firenze, anche a Milano Enjoy ha affiancato le nuove mini car XEV YOYO color lime a zero emissioni alle sue distintive 500FIAT rosse. La svolta elettrica dell’azienda ha portato ad un’espansione di circa cinquecento veicoli tra il 2019 e il 2022, quando il settore in generale registrava invece una forte contrazione.
Eppure, pur essendo un settore che sta uscendo solo ora da un forte ridimensionamento, ad oggi una vettura su tre immatricolata in Italia è destinata allo sharing. Numeri importanti che rivelano un nuovo business per le aziende automobilistiche.