Prime prove di legislazione sullo smart working post-pandemia. True Working si è occupata molte volte del futuro del telelavoro, una pratica a cui di certo non diremo addio una volta ricevuto il vaccino: il decreto Milleproroghe 2021, approvato dal Consiglio dei Ministri il 23 dicembre scorso, proroga di qualche mese il diritto per alcuni lavoratori dipendenti di richiedere di lavorare da remoto. Se prima la scadenza era fissata al 31 gennaio 2021 (data in cui l’emergenza sanitaria avrà ufficialmente fine), la nuova data è stata fissata al 31 marzo 2021.
Le modifiche valgono per genitori titolari di lavoro dipendente (escludendo quindi Co.Co.Co., tirocinanti e stagisti), con almeno un figlio d’età inferiore ai 14 anni, e solo se l’altro genitore “non è beneficiario di strumenti di sostengo al reddito”. Ciò significa che non è possibile richiedere questa proroga allo smart working se l’altro genitore è stato sospeso o in riduzione d’orario, o interessato dagli ammortizzatori sociali, come la Cassa integrazione (compresa quella straordinaria da Covid-19). Maglie davvero, davvero strette, quindi. Ci penserà un altro Milleproroghe a metterci una pezza, forse?