Il panel “Il nucleare italiano tra sostenibilità e innovazione”, svoltosi durante la XXIV edizione della rassegna Italia Direzione Nord lunedì 25 Novembre presso Triennale Milano ha approfondito il tema del rilancio del nucleare in Italia come strumento per garantire sicurezza energetica, sostenibilità e innovazione tecnologica. Al dibattito hanno partecipato Alessandro Spada (Presidente Assolombarda), Roberto Adinolfi (Vicepresidente Associazione Italiana Nucleare), Gian Luca Artizzu (Amministratore Delegato Sogin), Luca Mastrantonio (Head of Innovation Nuclear di Enel), Nicola Monti (Amministratore Delegato Edison), Fabio Pinton (Amministratore Delegato Seingim), Luca Squeri (Deputato, Segretario della X Commissione presso la Camera dei Deputati) e Arrigo Giana (Amministratore Delegato ATM). I relatori hanno discusso delle opportunità offerte dal nucleare e delle sfide legate a competenze ingegneristiche, normative e industriali, in un contesto di crescente domanda energetica e transizione ecologica.
Matteo Salvini: “Il nucleare è una scelta necessaria per il futuro del nostro Paese”
Ad anticipare il dibattito l’intervento del Vicepresidente del Consiglio e Ministro a Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini.
“Sono un convinto sostenitore del fatto che l’Italia non possa continuare a essere l’unico grande paese al mondo a dire ‘no’ al nucleare” – ha dichiarato il vicepremier. “Oggi, in Europa, ci sono oltre 120 reattori nucleari operativi che producono il 24% dell’energia elettrica dell’Unione Europea. Questo consente a paesi come la Francia di avere costi energetici per famiglie e imprese inferiori del 30-50% rispetto a quelli italiani”. Matteo Salvini ha inoltre ricordato come in Lombardia, ad esempio, ci siano imprenditori straordinari, “ma competere in queste condizioni è come correre i 100 metri con qualcuno che parte 20 metri avanti. Anche se fossimo i migliori al mondo, il vantaggio iniziale del nostro avversario rende tutto più difficile”.
“Dire ‘no’ al nucleare oggi significa condannarsi a un suicidio ambientale, economico e industriale. Il nucleare è la forma di produzione energetica più green, sicura e conveniente nel medio-lungo termine tra quelle disponibili. Mi chiedo come si possa ancora opporsi al nucleare in Italia nel 2024: questa posizione è frutto di ignoranza, mancanza di informazioni o, peggio, di interessi economici che favoriscono aziende straniere, come quelle francesi.Va ricordato che l’Italia dispone già di competenze in questo campo: a Pavia c’è un reattore sperimentale e il Politecnico di Milano forma tecnici e ingegneri altamente qualificati. Gli esperti affermano che, se partissimo oggi con un programma serio, potremmo accendere il primo reattore tra 7 anni, nel 2032. E pensiamoci bene: nel 2032, se rispettiamo i tempi, il primo treno attraverserà lo Stretto di Messina, il primo treno passerà sotto le Alpi verso Lione e l’Austria, e la rete ferroviaria italiana sarà ancora più connessa e moderna. Allo stesso modo, potremmo accendere una centrale nucleare in grado di produrre energia a basso costo, alimentando famiglie e imprese in modo più sostenibile. Insomma, il nucleare non è solo una scelta possibile, è una scelta necessaria per il futuro del nostro paese. Sta a noi decidere se vogliamo restare fermi o costruire un’Italia più competitiva e sostenibile”.
Spada (Presidente Assolombarda): “Senza nucleare non saremo competitivi”
Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda, ha ribadito la centralità del tema energetico per garantire la competitività del settore manifatturiero italiano, evidenziando che il costo dell’energia in Italia è “il doppio rispetto alla Francia e un terzo in più rispetto alla Germania, con differenze ancora maggiori rispetto ai paesi asiatici”. Ha sostenuto l’importanza di un ritorno al nucleare, definendolo “un’energia pulita, costante e fondamentale per colmare il mix energetico di cui abbiamo assolutamente bisogno”. Spada ha ricordato che “negli anni ’60, dopo Stati Uniti e Inghilterra, l’Italia era il terzo paese al mondo nello sviluppo del nucleare”. Ha inoltre sottolineato i progressi tecnologici, spiegando che “i nuovi Small Modular Reactors, di dimensioni contenute e con un basso impatto di scorie, rappresentano un’opportunità concreta”. Infine, ha invitato a un approccio pragmatico: “Questo tema deve essere affrontato come una questione di sicurezza nazionale. L’energia tocca tutte le attività e le industrie, e senza nucleare non saremo competitivi”.
Roberto Adinolfi (Vice Presidente AIN): “Il sistema-Italia si tiene aggiornato sul nucleare”
“Nonostante i referendum che hanno bloccato la produzione di energia nucleare, il sistema-Italia si è comunque tenuto aggiornato in materia nucleare” ha detto Roberto Adinolfi, Vice Presidente Associazione Italiana Nucleare. “Abbiamo mantenuto il connubio tra industria e ricerca. Abbiamo recentemente pubblicato una survey da cui emerge come l’Italia sia il secondo Paese in Europa per pubblicazioni sul nucleare. Le sette università con corsi sul nucleare negli anni 70-80 sono rimaste impegnate sul nucleare negli anni. Esiste anche un club di 250 ingegneri nucleari italiani. Dei quattro impianti nucleari costruiti in Ue, due portano una forte impronta italiana: l’impianto in Slovacchia, realizzato da Enel e quello in Romania, realizzato da Ansaldo”.
Luca Mastrantonio (Head of Innovation Nuclear Enel): “Staffetta tecnologica e Small Modular Reactors la chiave per il futuro”
“Il nostro approccio di ricerca sul nucleare si inserisce nell’ottica della staffetta tecnologica, partendo dagli Small Modular Reactors (SMR), passando per i reattori avanzati di quarta generazione e guardando, in prospettiva, alla fusione nucleare” ha dichiarato Luca Mastrantonio, Head of Innovation Nuclear di Enel spiegando la strategia che guida il suo impegno nel settore nucleare. L’azienda gestisce infatti centrali all’estero e investe nello studio di queste nuove tecnologie, ritenute fondamentali per “superare alcuni limiti delle tecnologie tradizionali, in particolare sui costi e sui tempi, offrendo maggiore flessibilità e sostenibilità”. Enel considera che gli SMR possano avere un importante potenziale per il futuro, in grado di integrarsi facilmente nella rete nazionale, offrendo servizi sia residenziali che industriali, e favorendo al contempo l’espansione delle rinnovabili.
Nicola Monti (AD Edison): “Il nucleare può essere una soluzione per garantire la transizione energetica”
“Il nucleare rappresenta oggi la prima fonte di produzione elettrica in Europa, contribuendo al 22% dell’energia complessiva” ha dichiarato Nicola Monti, Amministratore Delegato di Edison. “È una tecnologia con una storia solida, che continua a evolversi nonostante un rallentamento in alcune aree, mentre altrove, come in Cina, si assiste a un’accelerazione importante. Per affrontare la transizione energetica, l’Italia dovrà raddoppiare il proprio fabbisogno energetico nei prossimi 15-20 anni, sostituendo progressivamente i combustibili fossili con energia elettrica. Pur puntando sulle rinnovabili, che potrebbero arrivare al 70-80%, non possiamo basarci solo su fonti intermittenti: servono soluzioni programmabili, come ad esempio il nucleare”.
Gian Luca Artizzu (AD Sogin): “Senza il nucleare l’Italia rischia l’irrilevanza”
“Il nucleare rappresenta l’unica fonte stabile capace di supportare un sistema produttivo avanzato e, in sua assenza, l’Italia rischia di “diventare irrilevante” da un punto di vista industriale, in un contesto dove è l’unico Paese del G7 privo di energia nucleare”. Lo ha dichiarato Gian Luca Artizzu, Amministratore Delegato di Sogin. “Le attuali centrali nucleari in fase di dismissione potrebbero essere utilizzate come siti per l’installazione di impianti rinnovabili o di stoccaggio di energia. Le procedure attraverso le quali Sogin smonta le centrali nucleari e gestisce il combustibile nucleare sono totalmente sicure.
Arrigo Giana (AD ATM): “Serve stabilità delle forniture”
“Il nostro settore, come l’economia nel suo complesso, ha bisogno di indipendenza energetica e di stabilità delle forniture” ha dichiarato Arrigo Giana, Amministratore Delegato di Atm. “Siamo grandi consumatori, con un fabbisogno tra 350 e 400 GWh all’anno, e assorbiamo energia nei momenti critici, quelli di massimo picco della domanda giornaliera. Nel 2022 ci siamo trovati senza certezze sulle forniture di energia elettrica per il 2023, una situazione che ha portato a gare deserte e all’impossibilità di dialogare con i fornitori, che a loro volta non avevano garanzie. Abbiamo vissuto momenti in cui si iniziava a ipotizzare quali servizi ritenere meno essenziali e spegnere”
Fabio Pinton (Amministratore Delegato Seingim): “Serve un sistema ingegneristico nazionale più robusto”
“La sfida del nucleare mette in luce le carenze strutturali del sistema ingegneristico italiano” ha dichiarato Fabio Pinton, Amministratore Delegato di Seingim. “Nonostante la crescente domanda energetica globale, con 30 centrali nucleari costruite e altre 90 in sviluppo, l’Italia manca di una capacità ingegneristica adeguata per supportare progetti di questa portata. Una centrale di medie dimensioni richiede milioni di ore di lavoro ingegneristico, ma le società italiane non sono attrezzate per affrontare carichi così elevati. Inoltre, mentre le università formano ingegneri, il tessuto industriale non è sufficientemente sviluppato per assorbirli e valorizzarli. Con un fatturato complessivo di 4,5 miliardi di euro, le società italiane sono lontane dalle realtà europee di medie dimensioni. È necessario costruire un sistema industriale capace di affrontare questa sfida e competere a livello internazionale.”
Luca Squeri (Deputato, Segretario della X Commissione presso la Camera dei Deputati): “I referendum sul nucleare non sono più vincolanti”
“I referendum sul nucleare appartengono a un’epoca superata e non possono più essere considerati un ostacolo vincolante,” ha dichiarato Luca Squeri, Segretario della X Commissione della Camera dei Deputati. “Abbiamo impegnato il governo a intraprendere tutte le azioni necessarie per riportare il nucleare in Italia, consapevoli delle straordinarie competenze industriali, di ricerca e istituzionali di cui disponiamo. L’obiettivo è rilanciare una tecnologia strategica per garantire sicurezza energetica e sostenibilità, superando il retaggio di decisioni prese in contesti ormai lontani nel tempo.”