Perché questo articolo potrebbe interessarti? In Cina i prezzi delle batterie al litio ferro fosfato, o LFP, sono più che dimezzati nel corso dell’ultimo anno. Tutta colpa del prezzo delle materie prime, e dunque del litio, sceso a livelli (negativi) da record. Le grandi aziende cinesi stanno alzando bandiera bianca…
Non solo i dazi dell’Ue. Le grandi case automobilistiche cinesi devono fare i conti con un nuovo, apparente problema che potrebbe ostacolare il loro business degli EV (Electric Vehicles). Il nodo spinoso coincide con le batterie al litio, e cioè il “cervello” delle auto elettriche.
Il loro prezzo sta letteralmente crollando. Le conseguenze di un simile terremoto, al momento avvertito soltanto oltre la Muraglia, potrebbero presto farsi sentire anche sul mercato mondiale delle quattro ruote. Basta dare un’occhiata ai numeri: nell’ultimo anno, il prezzo delle celle di batterie al litio ferro fosfato, o LFP, è sceso del 51%, ad una media di 53 dollari per kilowattora.
Il prezzo medio globale di queste batterie, l’anno scorso, era di 95 dollari. La colpa principale è del calo vertiginoso del prezzo delle materie prime andato in scena nell’arco degli ultimi 18 mesi. La quota del catodo – la fonte della maggior parte dei costi delle materie prime in una batteria – sul costo totale di una cella LFP in Cina è scesa dal 50% all’inizio del 2023 a meno del 30% quest’anno.
Con il litio a picco, i principali produttori cinesi del materiale vedono i loro conti in rosso. E i gruppi automobilistici? Trattengono il fiato, iniziando a puntare anche su altri business oltre a quello delle auto elettriche.
Cosa succede al prezzo litio e quali sono le conseguenze sulle batterie delle auto elettriche
Partiamo da un assunto semplice semplice: nel 2023 i prezzi del litio sono calati dell’80%, passando da 75mila a 13.500 dollari per tonnellata. Significa che estrarlo, lavorarlo, venderlo per realizzare anche le batterie necessarie per far funzionare gli EV, non è più conveniente come qualche anno fa.
Il grande paradosso è che, nonostante l’ascesa dell’industria cinese dei veicoli elettrici stia sconvolgendo il mercato automobilistico mondiale, gli operatori locali che producono litio stanno risentendo delle difficoltà finanziarie dovute al calo dei prezzi del materiale in questione.
Tianqi Lithium e Ganfeng Lithium, due dei principali produttori cinesi dell’indispensabile metallo, hanno ad esempio annunciato conti in rosso. Nello specifico, Tianqi ha riferito di prevedere per il semestre 2024 una perdita netta compresa tra i 4,88 e i 5,53 miliardi di yuan (ovvero tra i 670 e 760 milioni di dollari); Ganfeng ha stimato invece rosso tra i 760 milioni e 1,25 miliardi di yuan.
Cosa deve aspettarsi l’Europa
Che cosa sta succedendo? Due sono i fattori da attenzionare. Il primo, anticipato, riguarda il prezzo delle materie prime che è crollato drasticamente. Il secondo, ha sottolineato Bloomberg, chiama in causa la sovracapacità che sta spingendo i produttori a tagliare i prezzi per mantenere la loro quota di mercato.
La produzione di batterie in Cina, tra l’altro, è già superiore alla domanda globale di veicoli elettrici, e il problema della sovracapacità è destinato a peggiorare la situazione.
I costi delle materie prime, la sovracapacità e la compressione dei margini da parte dei produttori rappresentano la punta dell’iceberg. Nel frattempo, i campioni cinesi delle batterie, come CATL e BYD, continuano a investire massicciamente in ricerca e sviluppo, automazione e fabbriche aggiuntive, come se niente fosse. Non solo: stanno entrambe lanciando nuovi prodotti a un ritmo frenetico.
In ogni caso, la Cina è il mercato automobilistico più grande del mondo e i veicoli elettrici a batteria sono attualmente i più economici in pista. Potrebbe presto accadere qualcosa di simile anche alle nostre latitudini. Con scossoni all’intero mercato delle auto.