La fine della pandemia di Covid-19 ha significato l’inizio dello sgonfiamento della bolla dei titoli che durante la fase dei lockdown e delle loro problematiche gestioni avevano dominato la borsa globale, soprattutto quella Usa. E ora abbiamo anche un dato preciso: 1,5 trilioni di dollari. A tanto ammontano le perdite subite nella capitalizzazione dalle cinquanta aziende cresciute di più tra il 2020 e il 2021 in termini percentuali nell’ultimo triennio. Il calcolo è del Financial Times.
Titoli di ieri in boom, titoli di oggi giù
Alcune perdite sono state fisiologiche: ad esempio, il ritorno degli investimenti ha reso meno frenetica la corsa delle società farmaceutiche e biomedicali, che hanno trasformato in capitale fisso, investimenti, brevetti e redditività buona parte dei finanziamenti ricevuti. Altri cali di titoli in Borsa sono stati legati al fatto che il “mondo nuovo” non è stata la rivoluzione definitiva che alcuni si aspettavano. E così ad esempio Zoom, colosso delle videoconferenze, ha fatto +413% nel suo titolo nel 2020 ma -80% dall’1 gennaio 2021 a oggi, quando vale meno di 20 miliardi di dollari.
Sono calate molto anche aziende che dei servizi digitali del telelavoro esplosi durante la pandemia avevano fatto il loro El Dorado. Tra queste le americane Twillio e DocuSign (-76,3% e -70,5%) e il singaporense Sea Group (-63,2%). In termini di valori assoluti, la perdita più grande l’ha subita Tesla. L’azienda di Elon Musk è cresciuta del 787,1% nel 2020, arrivando a valere 669 miliardi di dollari, per poi lasciar sul terreno da allora quasi il 12%, pari a oltre 80 miliardi di dollari.
Il caso Tesla
Il calo del gigante Usa delle auto elettriche è da leggere in parallelo a quanto ricorda il Ft: “Solo sette delle 50 maggiori aziende vincenti del 2020 hanno guadagnato valore di mercato: la casa automobilistica cinese BYD, il gruppo di sicurezza informatica CrowdStrike, le società di software The Trade Desk e Datadog, T-Mobile, la società tecnologica cinese CATL e il mercato online latinoamericano Mercado Libre”. Ebbene, Catl e Byd sono i colossi dell’auto elettrica cinese che insidia Tesla. A loro modo, sono continuate a crescere e ora insidiano il colosso di Musk. In questo il mondo nuovo assomiglia molto a quello vecchio, con la sfida Usa-Cina a far da padrona. In borsa e non solo. E i dati finanziari del mondo post-Covid ci dicono molto di più del saliscendi dei titoli.