Il 15 luglio Instagram ha introdotto i primi contenuti a pagamento. Le foto e i reel con un badge viola saranno visibili solo agli utenti che hanno sottoscritto un abbonamento premium. Il costo è variabile, ma può arrivare a raggiungere i 100 dollari al mese. Non è ancora chiaro quale sarà il ruolo di Meta, l’azienda proprietaria del social e di Facebook. Ma sembra evidente la virata verso Onlyfans della piattaforma di proprietà di Mark Zuckerberg.
Rapporto intimo ed economico
Dietro la scelta di aprire a contenuti a pagamento, ci sarebbe la volontà di Instagram di creare un rapporto più stretto, se non intimo, tra creatori di contenuti e follower. Per il capo di Instagram, Adam Mosseri: “Un content creator è anche un business. E in quanto tale ha bisogno di un reddito stabile. E il modo migliore per darglielo è un abbonamento mensile”.
Per facilitare il business, Instagram ha introdotto il servizio Payments in chat. Attraverso i messaggi privati sarà possibile pagare beni e servizi di piccole imprese. La funzione disponibile sono negli Stati Uniti per ora e dopo il lancio di Meta Pay, Zuckerberg punta a un portafoglio digitale per il Metaverso. Secondo i dati di Meta, ogni settimana fino a un miliardo di utenti tra Facebook e Instagram contattano online piccole imprese per avere informazioni riguardo l’acquisto di beni e prodotti.
Frenare l’emorragia social
Instagram ha quindi deciso di venire incontro ai creator più redditizi con l’attesa mossa dei contenuti visibili solo a follower che hanno sottoscritto un abbonamento. Un’altra novità introdotta dalla società è la possibilità di partecipare a chat di gruppo private ad accesso limitato.
Due novità che fotografano lo sforzo di Instagram di ridurre l’emorragia di utenti e influencer. Da tempoi il flusso sembra essersi spostato verso altri social – come Patreon o Onlyfans – per i contenuti a pagamento; e Discord per le conversazioni.
Il ruolo di Meta
Meta non ha ancora esplicitato quale sarà il suo ruolo in questo contratto privato tra utenti. Al momento non prende percentuali sulle sottoscrizioni; e non lo farà almeno fino al 2024. Così ha detto Mark Zuckerberg, ribadendo che in futuro le commissioni saranno inferiori a quelle del metaverso Horizon; dove le trattenute sono la 47,5% sulla compravendita degli asset digitali.
Fino ad ora Instagram ha avuto un ruolo passivo nel gioco di rimpallo tra i social. I content creator, come la prof del corsivo, Elisa Esposito, sfruttavano la popolarità su Ig per trasmigrare i seguaci su altre piattaforme a pagamento come OnlyFans. Instagram passa dunque al contrattacco, in una strategia che rischia di avere implicazioni sui più giovani
Social come scatole cinesi
I video virali sono una vetrina per spingere i contenuti hard, in un gioco di scatole cinesi. I social si intersecano in una campagna di marketing che travasa i follower da una piattaforma all’altra. OnlyFans trattiene il 20% di commissione ma non si dichiara responsabile del materiale pubblicato. La piattaforma si nasconde dietro il vietato ai minori di 18 anni; ma un reportage della BBC ha mostrato quanto sia semplice aggirare il controllo anagrafico. Mentre stanno montando le polemiche, e i guadagni, anche Instagram ha deciso di ritagliarsi un ruolo nel business.